La legge quadro per la Mobilità Ciclistica è stata presentata lunedì 17 ottobre 2016 al Parlamento dal relatore on. Paolo Gandolfi (dell’Intergruppo Parlamentare per la Mobilità Nuova e Ciclistica).
Si era ora in “trepida” attesa dell’approvazione, visto che questa legge esprime una proposta forte per la quale FIAB lavora da anni.
Qui trovate la presentazione della legge, presentata a suo tempo dall’on. Decaro: e qui trovate gli atti della Commissione parlamentare che l’ha discussa e modificata in questi 2 anni, sottoponendola anche ai diversi pareri necessari (risultati tutti positivi).
Invece oggi la “doccia fredda”, la legge non andrà in votazione ma viene rimandata in Commissione, perchè serve un altro parere.
In pratica questo rimando, visti i tempi parlamentari, sembra sancire la definitiva condanna all’oblio. Un forte colpo, insomma, per uccidere ogni speranza nello sviluppo della mobilità ciclistica in Italia; mentre in tutta Europa crescono incentivi e strutture per favorirla, nel nostro Paese si continua a rimandare!
FIAB esprimerà presto con un proprio Comunicato Stampa la delusione, l’amarezza e anche la forte rabbia dei ciclisti italiani, specialmente di coloro che usano la bici ogni giorno come mezzo di trasporto.
Nel frattempo la Presidente di FIAB Giulietta Pagliaccio, anche attraverso i social, ha mandato il seguente amaro messaggio al ministro Delrio.
Caro Graziano Delrio,
Giusto qualche ora fa mi hanno detto che un bambino è stato ferito da un’auto all’uscita dalla scuola e sa perché? Perché a Melegnano, nell’avanzatissimo nord Italia in provincia di Milano, come in moltissime altre città d’Italia, gli amministratori pubblici preferiscono far finta che il problema della sicurezza dei bambini all’uscita delle scuole non esista. Si preferisce pensare a soluzioni varie che non mettano in discussione l’uso dell’auto con le soluzioni più stravaganti, tutto ma non toglieteci l’auto.
Poco dopo questa notizia, mi arriva l’altra: ancora una volta il Parlamento non è riuscito ad approvare la Legge Quadro sulla Ciclabilità, una legge che avrebbe portato l’Italia, finalmente, ad avere una politica nazionale concreta per cambiare la mobilità nelle nostre città. Una Legge che avrebbe finalmente messo alle strette anche quegli amministratori più riottosi, insensibili e anche incapaci di affrontare il cambiamento per rendere più vivibili le città che governano.
Ci avevamo creduto, vi avevamo creduto che questa volta si potesse realmente “cambiare verso”! Bello slogan, Matteo Renzi, ma evidentemente tra le priorità anche di questo Governo non rientrano la salute pubblica, la sicurezza sulle strade, la vivibilità nelle città che stanno morendo di traffico.
Presidente Renzi, Ministro Delrio, quanti anni ancora dovremo attendere perché la mobilità in Italia sia all’altezza dei paesi europei più avanzati? Quanti morti ancora dovremo contare sulle strade? E quanti a causa di inquinamento e malattie da vita sedentaria?
Che delusione!”