ECF: matrimonio fra trasporto pubblico e bicicletta

ECF: matrimonio fra trasporto pubblico e bicicletta

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e vi dichiaro marito e moglie …

Sull’interessante sito della nostra federazione europea ECF in aprile 2012 uno dei temi focalizzati è il connubio vincente fra trasporto pubblico e bicicletta. Ne parla Julian Ferguson, responsabile della comunicazione per la European Cyclists’ Federation, a cui anche noi aderiamo come Fiab.

Il pezzo analizza quello che è ancora oggi uno dei punti deboli del trasporto pubblico, rispetto all’auto: non offre spostamenti da porta a porta. E qui gioca il suo ruolo essenziale la bicicletta, che permette di muoversi da casa alla stazione, fermata di metro o del tram, e poi alla discesa di proseguire pedalando fino al posto di lavoro, a scuola etc.
Ma per far fiorire questa nuova opportunità di mobilità sostenibile servono delle scelte: far salire e viaggiare le bici sui mezzi di trasporto urbano e suburbano soprattutto su ferro; oppure mettere a disposizione parcheggi agli snodi di salita e discesa. O ancora meglio fare entrambe le cose.

Gli esempi di successo non mancano, illustrati in parole ed immagini.
La storia d’amore da noi assume rapidamente un tono manzoniano: questo matrimonio non s’ha da fare.
Leggiamo di orari ferroviari sul web che non visualizzano più il trasporto bici dei treni regionali. Addirittura un balzo indietro nei secoli bui. Sappiamo da anni che le possibilità reali di intermodalità bici+treno sono fasulle per l’uso quotidiano, problematiche per l’uso occasionale od escursionistico, inesistenti sulla lunga percorrenza. Ci torna alla mente di una moderna tramvia fiorentina cheprevedeva appunto il trasporto bici, e che ha perso proprio questo pezzo con l’entrata in esercizio.
Osserviamo spesso grandi ristrutturazioni di stazioni che ignorano completamente l’intermodalità con la bicicletta: niente parcheggi , niente accessibilità  delle pensiline, barriere architettoniche. Si arriva persino a peggiorare situazioni pre-esistente un po’ precarie ma funzionanti, eliminando rastrelliere e spazi per le bici.