I muri contro la bicicletta: uno studio europeo sulle barriere al ciclismo urbano

I muri contro la bicicletta: uno studio europeo sulle barriere al ciclismo urbano

Condividi!

Non si è cercato il profilo del ciclista urbano, ma quello di chi in bicicletta vorrebbe andarci, magari nella spola di tutti i giorni tra casa e ufficio. A realizzarlo il progetto europeo CHIPS (Cycle Highways Innovation for Smarter People Transport and Spatial Planning), impegnato nella promozione  della ciclabilità in molti paesi dell’Unione, che in questo caso ha condotto un sondaggio tra chi il bike to work “solo qualche volta” e chi vorrebbe, ma non se la sente pur vivendo nelle vicinanze di una ciclabile.

Diverse le regioni e le città dove CHIPS ha realizzato questo studio (ripreso dal sito ECF) sulle barriere al bike to work. E se è vero che, tra i muri a questa pratica quotidiana, le tante macchine nel traffico sono avvertite nel sondaggio come il principale fattore che frena la diffusione della mobilità dolce, le risposte dei lavoratori europei variano da paese a paese sull’argomento. A Belfast, capitale dell’Irlanda del nord, le condizioni meteo, come pioggia e neve, preoccupano di meno rispetto alla carenza delle ciclabili e all’eccessivo traffico automobilistico.

Interpellati a loro volta dallo studio di CHIPS, i lavoratori della Fiandre hanno segnalato infrastrutture ciclabili inadeguate come principale la barriera al bike to work. Mentre a Francoforte i potenziali ciclisti urbani restano tali per via di un numero eccessivo di veicoli in strada. Diversa, e per certi versi sorprendente vista la tradizione bike friendly di quel paese, la motivazione presentata da chi lavora nei due comuni olandesi di Gelderland e Tilburg. In bicicletta, dicono loro, ci si impiega troppo tempo tra casa e l’ufficio.

A margine del sondaggio di CHIPS sui freni al ciclismo urbano, il progetto europeo ha voluto anche chiedere quelle motivazione che invece spingono i lavoratori a pedalare tutti i giorni. La maggioranza assoluta (57%) usa la bicicletta per le ricadute positive su benessere e sulla salute; soltanto l’11% motiva la scelta con tempi di percorrenza ridotti rispetto agli altri mezzi di trasporto, mentre il 10% preferisce la bicicletta per il risparmio economico che comporta. Insomma, in tanti pedalano ogni giorno, ma il numero di ciclisti potrebbe crescere con i giusti investimenti.