Altri 83 milioni per lo sviluppo del turismo in bicicletta e riconoscimento delle infrastrutture ciclistiche tra quelle strategiche per lo sviluppo del Paese. Lo annuncia l’onorevole Paolo Gandolfi, coordinatore dell’Intergruppo Parlamentare Mobilità Nuova e Ciclistica, che ha visto approvati due suoi emendamenti nella seduta della Commissione Bilancio della Camera, tenutasi il 23 novembre per discutere del Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019.
“I miei due emendamenti approvati in commissione bilancio permettono un finanziamento di 83 milioni di Euro per la bicicletta, che si aggiungono ai 91 dell’anno scorso. Inoltre vengono inserite la mobilità sostenibile e la sicurezza stradale tra le finalità del superfondo di 3 miliardi annui per le infrastrutture strategiche per lo sviluppo del Paese. Finalmente una porta aperta per la mobilità nuova”.
Il primo emendamento prevede 83 milioni di euro che si aggiungono ai 91 già stanziati nel 2015 e che verranno erogati in tre annualità (13 milioni per il 2017, 30 per il 2018, 40 per il 2019) favorendo il completamento della rete di ciclovie nazionali, aggiungendo altri itinerari, che saranno diversi dai quattro già previsti dalla Legge di Stabilità 2016 (Ciclopista del Sole tratto Verona/Firenze, VenTo – Venezia/Torino, Acquedotto Pugliese, Grab-Grande Raccordo Anulare della Bicicletta) e verranno individuati dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, che grazie a questi fondi, riportati in apposite tabelle, può determinare propri progetti già finanziati.
L’on Gandolfi ci riferisce che ha preferito non inserire nell’emendamento indicazioni sulle ciclovie da finanziare. E così è stato approvato, lasciandone pertanto l’individuazione alle valutazioni del citato Ministero. Seppur qualche deputato, da quanto ci risulta, aveva pensato di avanzare delle proposte, ad esempio a favore della ciclovia Adriatica, o del tratto adriatico di Eurovelo 8 da Venezia a Trieste (con Ven.To. si realizza solo un tratto, seppur importante, di Eurovelo) o di quella Tirrenica. La FIAB ovviamente non mancherà di avanzare al Ministero ragionamenti e proposte, affinchè i percorsi individuati siano strategici e funzionali al completamento di una rete nazionale.
Con il secondo emendamento la mobilità sostenibile e la sicurezza stradale degli utenti vulnerabili vengono inserite tra le finalità del superfondo di 3 miliardi annui per le infrastrutture strategiche per lo sviluppo del Paese (politiche per la casa, per il suolo, ecc.), riconoscendo, finalmente, pari dignità alle diverse tipologie di trasporto.
“La mobilità sostenibile entra negli interventi strategici del Governo. Inizialmente questo emendamento era sembrato poco importante, ma non è così” ci dice Paolo Gandolfi “L’avevo pensato solo per la mobilità ciclistica ma, a fronte di altre proposte e di considerazioni più generali, si è allargato alla mobilità sostenibile. Il suo pregio è che qualsiasi progetto di mobilità sostenibile può attingere al fondo e quindi anche provvedimenti per la mobilità ciclistica. Questa è quindi una mossa funzionale ad approvare la legge quadro per la mobilità ciclistica”
La legge quadro per la mobilità ciclistica, lo scorso ottobre, dopo la presentazione alla Camera, è stata rimandata in Commissione per mancata copertura finanziaria. Ne riparleremo presto sul sito, proprio con Paolo Gandolfi, visto che la FIAB ritiene fondamentale la tanto agognata approvazione di questa legge .
“Grande soddisfazione” aggiunge Paolo Gandolfi “perché significa che le intenzioni dell’anno scorso si confermano. Adesso per sigillare questa legislatura come la prima in cui il governo italiano, finalmente, ha iniziato ad occuparsi di biciclette bisogna approvare la legge quadro per la mobilità ciclistica. E anche le modifiche al Codice della Strada, che però adesso dipendono dal Senato ..”.
L’approvazione di questi emendamenti, comunque, riporta un po’ di ottimismo e fiducia. Così commenta Giulietta Pagliaccio, presidente FIAB:
“Diamo a Cesare quel che è di Cesare e al ministro Graziano Delrio quel che è del suo ministero…ma anche di tanti altri che in questi mesi hanno lavorato perché la mobilità ciclistica abbia la giusta dignità e riconoscimento che le spetta nell’ambito delle Politiche per la mobilità e i Trasporti anche in Italia.
E un grazie su tutti va a Paolo Gandolfi che tenacemente sta portando avanti il tema con la capacità politica e la conoscenza che gli derivano dalla sua importante esperienza amministrativa nel comune di Reggio Emilia.
Ora, si prosegua con determinazione per l’approvazione della Legge Quadro per mettere un punto fermo alla politica nazionale per la mobilità ciclistica: un quadro di riferimento per tutti per una vera governance delle politiche per lo sviluppo della mobilità ciclistica. Guardiamo al futuro con rinnovata speranza.”