Entusiasmo e partecipazione per le ciclabili umane. FIAB in prima linea per sostenere e organizzare i flash mob

Entusiasmo e partecipazione per le ciclabili umane. FIAB in prima linea per sostenere e organizzare i flash mob

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Chissà che non sia davvero l’inizio di una nuova pagina della ciclabilità in Italia. Oggi, martedì 24 gennaio, tante città italiane hanno visto formarsi lunghe ciclabili umane animate da attivisti e attiviste, soci e socie FIAB, cittadini e cittadine per chiedere un cambiamento radicale. Più sicurezza per gli utenti attivi della strada, estensione delle zone 30 e realizzazione di quelle infrastrutture bike friendly necessarie per incentivare bike to school e bike to work.

La ciclabile umana a Firenze

In giornate non semplici per il meteo – anche se a noi di FIAB non hanno mai spaventato il freddo e la pioggia quando si pedala – in tantissimi hanno aderito da Torino a Bologna, da Treviso a Napoli in maniera pacifica.

Per commentare la ciclabile umana sotto la Mole, ha parlato la portavoce Elisa Gallo:

«A Torino la prima edizione della ciclabile umana è stata partecipata da 200 persone, nonostante una giornata di pioggia e freddo. Si respirava l’entusiasmo che solo una mobilitazione così trasversale dal basso, che ha coinvolto tanti movimenti e associazioni, può creare. Il messaggio è stato lanciato: abbiamo avuto un’ottima copertura mediatica che speriamo aiuti a diffondere ancora di più il messaggio di città sicure per tutto e tutti e tempi e strategie per la realizzazione di città 30. Siamo anche soddisfatti che la nostra azione sia stata accolta anche da altre città italiane, prima fra tutte, Milano che ha iniziato questo flash mob a novembre. Torneremo con altre mobilitazioni di questo tipo che speriamo come questa volta vengano accolte da tutta Italia».

Ciclabile umana a Roma

Sulle ciclabili umane è intervenuta anche Marina Testa, coordinatrice nel Lazio per FIAB, che ha commentato il flash mob a Roma:

«Roma significa Lazio. Oltre al traffico interno, in città convergono giornalmente milioni di veicoli privati provenienti dalle province e da fuori regione. Gli investimenti a lungo termine vanno orientati sui mezzi pubblici, adibiti al trasporto delle biciclette, e sul riequilibrio degli spazi urbani a favore delle fasce più deboli come ciclisti e pedoni. Città 30 significa soprattutto garantire sicurezza stradale e recupero della vivibilità».

La ciclabile umana a Treviso

FIAB e tante altre associazioni hanno dimostrato una grande capacità di cooperazione per la miglior riuscita possibile delle ciclabili umane. Grazie alla propria esperienza in moltissimi comuni, fatta di attivismo, competenze e conoscenza del territorio, le associazioni della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta si sono messe a disposizione degli organizzatori per dare il proprio contributo.

Ciclabile umana a Milano (Andrea Cherchi)
Le strisce pedonali umana di Napoli

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