Se siete dei ciclisti urbani allora non leggete questo articolo. Perché tanto lo sapete che su una carreggiata passano mediamente 2mila persone in un’ora. E sapete anche che se quella carreggiata fosse una ciclabile potrebbe ospitarne fino a 10mila in sessanta minuti. Queste righe le scriviamo per chi invece ancora crede ai falsi miti sulla bicicletta. La Cycling Embassy of Great Britain ne ha contati finora 29 sul suo portale multilingue (disponibile anche in italiano).
E così, uno dopo l’altro, l’associazione bike-friendly britannica fa cadere come tessere di domino i dubbi o le falsità sull’andare in bicicletta. In ordine sparso, il clima: noi di Fiab crediamo che non esista un cattivo tempo che blocca la mobilità dolce, ma piuttosto un equipaggiamento inadeguato del ciclista per certe condizioni meteorologiche; poi gli investimenti per la realizzazioni di ciclabili che, secondo gli scettici, costerebbero troppo senza un sufficiente ritorno economico: per questo valgano i dati dell’Olanda, dove 500 milioni di euro spesi ogni anno generano benefici complessivi di 31 miliardi di euro (in proporzione 60 a 1 sull’investimento iniziale).
Proseguendo nell’elenco, ci sono i commercianti con le loro riserve e le loro legittime paure: ma una ciclabile – ci si chiede sul sito del Cycling Embassy of Great Britain – danneggia gli incassi? Diversi gli studi che smentiscono il falso mito della bicicletta nemica degli affari. Perché non è certo una ciclabile in più che impedisce la spesa in automobile. Dal portale si sottolinea invece che più una città è a misura di ciclista, più le persone saranno indirizzate verso “scelte sicure e di buon senso” negli spostamenti.