FIAB in Commissione Trasporti alla Camera: ecco che tipo di stazione serve a chi va in bici

FIAB in Commissione Trasporti alla Camera: ecco che tipo di stazione serve a chi va in bici

Condividi!

Se è vero che sull’intermodalità bici+treno l’attenzione è salita, con conseguenti investimenti e convogli adeguati per chi fa bike to work e cicloturismo, molto ancora deve essere fatto per quanto riguarda le stazioni ferroviarie. Il 14 marzo FIAB ha partecipato a un’audizione presso la Commissione Trasporti della Camera dei Deputati. Il tema è tecnico, ma ha ripercussioni notevoli nell’incentivare la mobilità ciclistica: si è parlato dei Contratti di Programma fra Ministero dei Trasporti e RFI – Rete Ferroviaria Italiana per il periodo 2022-2026. Per FIAB era presente Massimo Gaspardo Moro, consigliere nazionale responsabile dell’intermodalità.

Qualche dato per inquadrare il ritardo dell’Italia rispetto all’offerta europea. In Olanda il 45% dei viaggiatori arriva in stazione in bicicletta, nella vicina Francia il 6%, mentre in Italia appena l’1,5%. Senz’altro una buona parte delle persone che potrebbe utilizzare la bicicletta ogni giorno per andare a prendere il treno non lo fa perché non esiste una struttura adeguata dove parcheggiare il mezzo. «Noi siamo convinti – ha affermato nell’audizione il consigliere FIAB – che soltanto l’intervento diretto di RFI nella realizzazione e gestione dei parcheggi per biciclette possa garantire un’offerta omogenea, adeguata ed efficiente».

Il modello a cui guardare è, di nuovo, l’Olanda: nei Paesi Bassi sono stati realizzati grandi parcheggi per biciclette vicino alle stazioni, con capienze di migliaia di posti ciascuno (il più grande è a Utrecht, in foto di apertura: ha oltre 12 mila posti bici). Affinché in Italia il servizio vi si avvicini per qualità e quantità è necessario che l’intero percorso, dall’ingresso in stazione fino all’imbarco sul treno, sia praticabile anche dalle biciclette.

La posizione di FIAB portata in audizione è chiara: i percorsi nelle stazioni devono essere segnalati; devono essere eliminate le barriere architettoniche che sono da ostacolo per le biciclette; bisogna dotare le stazioni di rampe, canaline lungo le scale, ascensori di dimensioni adeguate, piattaforme ai binari H55 per l’accesso a raso ai treni.

Inoltre muoversi con una bicicletta da turismo con le borse bagaglio, fra un livello e l’altro di una stazione, può essere molto difficile se non impossibile, specialmente con e-bike (mezzi più pesanti). Sul tema, il Centro Studi Fiab ha pubblicato a gennaio il documento “Biciclette e barriere architettoniche, come superare i dislivelli”. Un appunto è stato infine fatto sull’eliminazione dei passaggi a livello. Se questa operazione obbliga pedoni e ciclisti a compiere un percorso più lungo e disagevole, ciò va a influire negativamente sulle scelte di mobilità delle persone, disincentivando le modalità più sostenibili.