Fiab scrive al Ministro Graziano Delrio
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Proposte di Fiab all’Onorevole Ministro Infrastrutture
e Trasporti Graziano Del Rio

 

Onorevole Ministro,

 

con la presente desideriamo congratularci con Lei per il suo nuovo impegno e, come avrà avuto modo di leggere da molte parti, tutto il mondo dei ciclisti ripone grande fiducia nella sua persona per la sua ricca storia politico-amministrativa.

 

Le aspettative sono molte e, per cercare di non sprecare il lavoro fatto in questi anni per lo sviluppo della mobilità ciclistica, ci permettiamo di riassumere le numerose attività in un quadro organico per poi indicare alcune proposte che consideriamo prioritarie.

 

Occorre innanzitutto ricordare alcuni fatti recenti:

 

Nell’aprile 2012 ad Arezzo al Congresso Nazionale Fiab fu approvata la tesi n. 8 che proponeva di istituire presso il Ministero delle Infrastrutture la Direzione Generale per la Mobilità Ciclistica.

 

Nell’ottobre 2012 a Reggio Emilia si sono tenuti gli Stati Generale della Bicicletta e della Mobilità Nuova e, tra i documenti finali, si trovano le richieste per Governo e Parlamento che sinteticamente riassumiamo:  

1. Istituzione del Servizio Nazionale per la Mobilità Ciclistica,
2. Revisione organica del Codice della Strada e delle norme tecniche,
3. Aggiornamento della legge di finanziamento sulla mobilità ciclistica,
4. Equiparazione della bicicletta al trasporto pubblico nell’infortunio in itinere,
5. Monitoraggio e sicurezza stradale,
6. Aggiornamento del Piano nazionale trasporti,
7. Fare un Piano per la sostenibilità del Trasporto Pubblico Locale,
8. Riduzione del parco auto circolante,
9. Promozione e valorizzazione del turismo sostenibile,
10. Promozione della mobilità pedonale

 

Nella riunione del 18.12.2012 della Commissione Europea Trasporti e Turismo a Bruxelles, dedicata alla modifica del Regolamento Reti TEN-T, è stato approvato un emendamento per “l'inclusione nelle opere di ingegneria civile, tra cui ponti o gallerie, di infrastrutture per la mobilità ciclistica di lunga percorrenza come i percorsi EuroVelo”  con riferimento alla Risoluzione del Parlamento europeo del 22 aprile 2009 (2008/2218(INI)), con la quale detto organo, in sede di valutazione del Libro verde sul futuro della politica nel campo delle reti transeuropee dei trasporti (RTE-T), ha invitato la Commissione e gli Stati membri a “considerare la rete Eurovelo e l'Iron Curtain Trail come opportunità per promuovere le reti infrastrutturali ciclabili di tipo transfrontaliero, che favoriscono mobilità e turismo sostenibili”.

 

Nel marzo 2013 iniziava, presso l’Università di Verona,  il 1° corso di formazione e aggiornamento per  la nuova figura professionale di Promotore Mobilità Ciclistica, corso di 48 ore frontali su 8 giornate + 4 giornate di escursioni in bicicletta; primo corso 21 partecipanti e 2° corso 16 partecipanti. Il corso è stato ideato e gestito in collaborazione con FIAB.

 

Il 16 aprile 2014 viene presentato alla Camera dei Deputati, dagli onorevoli Decaro, Gandolfi ed altri, il progetto di legge n. 2305 avente per titolo “Disposizione per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica”.

Il documento molto articolato richiama la rete nazionale Bicitalia proposta da FIAB e declina l’organizzazione operativa in piani ed uffici nazionali, regionali e comunali interessando anche gli argini dei fiumi, le ferrovie dismesse e coinvolgendo i principali attori non istituzionali: operatori turistici, associazioni e FIAB.

 

Nel novembre 2014 l’Università di Verona – 2° Corso universitario per la nuova figura professionale di Promotore Mobilità Ciclistica – con Fiab presenta l’indagine su “Che cosa fanno le Regioni per la mobilità ciclistica?”

Hanno risposto 12 Regioni e dalle risposte alle 16 domande risulta un quadro molto variegato con Regioni che hanno lavorato molto per lo sviluppo della mobilità ciclistica  (leggi dedicate, piani regionali, realizzazione di lunghissimi percorsi segnalati in loco, pubblicazioni e manuali, siti internet dedicati) ed altre molto meno, per non dire nulla.

 

A Bologna, nell’aprile 2015, si sono tenuti gli Stati Generali della Mobilità Nuova e dai risultati del tavolo “Muoversi nello spazio urbano”, finalizzato a pensare come condividere lo spazio urbano e renderlo accessibile a tutti, è emerso il desiderio che la strada urbana riacquisti la sua funzione di spazio sociale sottraendo spazio alle automobili per assegnarlo a pedoni e ciclisti.

Il documento propone una lista di azioni e le prime tre sono, in ordine di importanza:
1 – attuare sperimentazioni sulle strade urbane e monitorare e diffondere i risultati,
2 – fare formazione a politici e tecnici,
3 – attivare una forte comunicazione a carattere nazionale sulla Mobilità nuova.

 

Nel maggio 2015, per le elezioni regionali della Regione Veneto,  Fiab – Coordinamento Regionale Veneto ha realizzato un documento che, oltre a suggerire proposte ed azioni legate all’ambito delle infrastrutture, ha allargato la visione al fatto che la bicicletta, assieme all’attività motoria, è anche elemento di prevenzione per molti problemi di salute. Per questo propone, oltre all’istituzione dell’Ufficio Regionale Mobilità Ciclistica, il pieno coinvolgimento anche economico dell’Assessorato alla Salute che nella Regione Veneto gestisce il 65% del Bilancio regionale.

 

Anche per le elezioni regionali della Regione Toscana, Fiab – Coordinamento Regionale Toscano ha fatto un appello per dare piena attuazione alla L.R. Toscana n. 27/2012 che, nel considerare “strategiche” le infrastrutture per la mobilità ciclistica, destina l’8% degli investimenti per tutte le infrastrutture di trasporto alla costruzione di piste ciclabili e/o ciclovie per itinerari urbani e cicloturistici, bicipark e sistemi di scambio intermodale con altre tipologie di mobilità.
Per questo, la Regione Toscana, in assenza di provvedimenti governativi, ha già stanziato e resi operativi con bandi investimenti pari a 18 milioni di euro per la Ciclopista dell’Arno e 4 milioni di euro per la mobilità urbana

 

Da ultimo, nell’Assemblea Nazionale Fiab, tenutasi a Firenze il 18 aprile 2015, l’Assessore alla mobilità di Bologna Andrea Colombo ha sviluppato il concetto di democrazia dello spazio pubblico urbano e l‘Onorevole Paolo Gandolfi ha delineato l’importanza delle città accoglienti ove la vitalità della presenza delle persone nelle strade possa diventare l’indicatore europeo per le città migliori.

 

 

Pertanto, Onorevole Ministro,

come più volte anche tra noi condiviso, si riscontra sempre di più che i tempi sono ormai maturi per un cambio di passo della politica sui temi della mobilità delle persone.
Emerge con chiarezza, inoltre, che sono diversi i soggetti coinvolti nella promozione e sviluppo della mobilità ciclistica. Oltre al Ministero delle Infrastrutture e ai corrispondenti assessorati regionali, provinciali e comunali è bene coinvolgere, con politiche ed azioni coerenti e condivise, anche il Ministero della Salute oltre ad Affari Sociali, Turismo, Beni Culturali ecc.

Come FIAB crediamo che se la Politica Nazionale intende promuovere l’uso della bicicletta all’interno della mobilità nuova deve essere la Politica Nazionale che incentiva varie azioni tra le quali, la più urgente, è una strategia generale di comunicazione per modificare gli spazi urbani e i comportamenti delle persone rispetto alla mobilità quotidiana, insieme ad una diffusa e coerente formazione dei funzionari delle pubbliche amministrazioni, dei decisori politici e di coloro che influenzano i destini delle nostre città e territori.

In relazione al Suo ruolo di Ministro delle Infrastrutture elenchiamo di seguito i punti che, come FIAB, riteniamo debbano essere posti alla sua attenzione e, da ultimo, una serie di altre azioni che invece ci auguriamo che Lei, in sede di Consiglio dei Ministri, possa condividere con gli altri Ministri al fine di poterne sviluppare un quadro sinergico e coerente per lo sviluppo della mobilità ciclistica, migliorare le nostre città, valorizzare le nostre risorse turistiche e migliorare lo stato di salute delle nostre popolazioni.

 

Proposte per il Ministero delle Infrastrutture

  • Sostenere la legge Decaro–Gandolfi per lo sviluppo della mobilità in bicicletta al fine di arrivare ad una rapida approvazione
  • Istituire la Direzione Generale per la Mobilità Ciclistica
  • Attivare una strategia generale di comunicazione per cambiare spazi urbani e comportamenti in riferimento al tema della mobilità delle persone
  • Attivare una strategia generale di formazione dei funzionari delle pubbliche amministrazioni, dei politici e di coloro che influenzano i destini delle nostre città e territori
  • Equiparare la bicicletta al trasporto pubblico nell’infortunio in itinere
  • Definire una segnaletica nazionale cicloturistica
  • Monitorare la composizione modale degli spostamenti (attivare la raccolta dati su scala territoriale)
  • Raccogliere i dati sull’incidentalità locale (consentire la divulgazione dei dati disaggregati e utilizzabili a fini statistici locali)
  • Introdurre l’analisi di rischio per ridurre i rischi stradali (rendere obbligatori Piani della Sicurezza Urbana per le amministrazioni provinciali e metropolitane)
  • Anticipare l’applicazione della VISS, Valutazione di Impatto sulla Sicurezza Stradale (D.Lgs. 35/2011) ed estenderne il campo di applicazione anche a livello urbano
  • Introdurre tecniche ISA (Intelligent Speed Adaptation) 
  • Promuovere la certificazione secondo la norma UNI ISO 39001:2012
  • Pubblicare il Piano Nazionale della Sicurezza Stradale orizzonte 2020 (siamo al 2015! Ovvero 5 anni in ritardo)
  • Revisione organica del Codice della Strada e delle norme tecniche
  • Aggiornamento della legge di finanziamento sulla mobilità ciclistica
  • Finanziamento della rete nazionale di mobilità ciclistica Bicitalia, con priorità agli itinerari della rete europea EUROVELO

 

Proposte per il Ministero della Salute

  • Considerare la mobilità in bicicletta e a piedi sistemi di prevenzione della salute da promuovere con campagne dedicate che ne evidenzino le convenienze di salute personale e di spesa pubblica generale

 

Proposte per altri Ministeri

  • Promuovere e valorizzare il cicloturismo con i servizi annessi

 

 

Conclusione e disponibilità di FIAB

FIAB da oltre 25 anni lavora su questi temi e al suo interno ha sviluppato competenze che sono riconosciute in molti ambiti anche istituzionali.
Sui temidella formazione specialistica, della sicurezza stradale, del cicloturismo, FIAB può mettere a disposizione del Governo e del suo Ministero questo patrimonio di competenze e contenuti per lo sviluppo della mobilità ciclistica in Italia.

Mi auguro di poterla incontrare presto per poter discutere di quanto proposto in questa lunga lettera.

Ringraziandola della cortese attenzione, cordialmente La saluto

 

Giulietta Pagliaccio

Presidente Fiab Onlus

 

Milano, 6 maggio 2015