Quante persone si muovono quotidianamente in bicicletta nel Friuli Venezia Giulia? Quante salirebbero in sella in presenza di una rete di piste ciclabili? Quante ritengono corretto togliere spazio alle auto per promuovere la mobilitĆ attiva a piedi ed in bici? Queste le domande a cui lāistituto di ricerca SWG, in collaborazione con la FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta), da delle risposte con un sondaggio realizzato dal 14 al 16 marzoĀ su un campione casuale probabilistico stratificato di 1200 soggetti residenti nel Friuli Venezia Giulia di etĆ superiore ai 18 anni.
Da queste risposte emergono dati interessanti: la mobilitĆ nelle nostre cittĆ ĆØ ancora troppo legata allāuso di auto e scooter ma ĆØ in atto un cambiamento culturale con una significativa āvoglia di biciclettaā, mezzo che in qualche modo coinvolge o interessa più della metĆ dei cittadini della regione.
La prima domanda del sondaggio ha indagato su quale ĆØ il mezzo usato quotidianamente per raggiungere il posto di lavoro. La fotografia che emerge ĆØ di una mobilitĆ in larga misura insostenibile e lontana dai migliori standard europei con il 77% delle persone che usano auto e scooter. Solo il 9% usa i mezzi pubblici e lā8% si reca al lavoro a piedi. Il numero delle persone che usa la bici con regolaritĆ per recarsi al lavoro ĆØ il 6% pari a 58.000 cittadini, un dato superiore alla media nazionale ma molto inferiore alle percentuali di altre nazioni dove lāuso della bici supera spesso il 20% e ha superato in alcune cittĆ (Copenaghen e Groningen) quello delle auto.
Dalla risposta alla seconda domanda emerge che oltre ad una percentuale del 6% di cittadini che usa tutti i giorni la bici cāĆØ un altro 16% che usa la bici āqualche vota al meseā e un 11% che la usa per fare delle gite. In totale quindi 1/3 della popolazione del Friuli Venezia Giulia utilizza, con diversa intensitĆ , la bicicletta.
A queste percentuali si somma un 21% di cittadini tentati dallāutilizzo del mezzo se fossero presenti delle piste ciclabili. Vi ĆØ pertanto un āmercatoā potenziale di ciclisti che passerebbero a un uso regolare del mezzo in presenza di condizioni adeguate. Questo indicatore segnala un attitudine positiva da non trascurare nella definizione delle scelte urbanistiche e di investimento.
Un aspetto importante, per saggiare la disponibilitĆ dellāopinione pubblica regionale ad incentivare lāuso della bicicletta, ĆØ lāindicazione di investimenti specifici nel settore della mobilitĆ attiva. Per il 16% della popolazione gli investimenti per promuovere gli spostamenti a piedi ed in bici dovrebbero essere prioritari; il 20% ritiene giusto fare qualche investimento. Ā Nellāinsieme oltre 1/3 dei cittadini coglie lāesigenza di dare un certo spazio a forme di mobilitĆ alternativa al motore; molto meno della metĆ si pone in posizione di preclusione.
Appare estremamente rilevante poi che quasi la metĆ delle persone si dichiarano disposte a togliere dello spazio alle automobili a favore della creazione di piste ciclabili. Può sembrare una dimensione sorprendente data la tradizionale e diffusa presenza del mezzo automobilistico ma, da molti anni, ĆØ in forte crescita lāattenzione alle condizioni ecologiche e dellāinquinamento e questa sensibilitĆ si riflette sulla scelta favorevole allāutilizzo di alternative alla motorizzazione.
Infine si osserva che sono due gli aspetti che frenano lāuso della bicicletta; a parere dellāopinione pubblica sia lāesistenza di scarse infrastrutture dedicate che la pericolositĆ del mezzo sono le principali cause del limitato utilizzo della bicicletta. Si manifestano cosƬ sia una causa oggettiva di inadeguatezza della praticabilitĆ , sia una causa soggettiva dellāesposizione del ciclista ai pericoli della strada. Da notare che emerge come limite infrastrutturale anche la mancanza di parcheggi per le bici. Si può considerare che migliorando le condizioni del muoversi in bicicletta ne conseguirebbe anche una maggiore sicurezza di esercizio e il conseguente aumento dei ciclisti urbani.
In conclusione dalle risposte dei cittadini del Friuli Venezia Giulia emerge unāimportante cambiamento culturale che mostra una crescente attenzione e disponibilitĆ verso la promozione dellāuso quotidiano della bicicletta. Se nei prossimi anni verranno messe in campo azioni per dare risposte alle 200.000 persone che āpensano spessoā che in presenza di una pista ciclabile lascerebbero volentieri lāauto a casa per raggiungere il posto di lavoro in bici questo porterebbe numerosi e significativi benefici. Per chi pedala perchĆ© farlo vuol dire salute e benessere, risparmio di soldi e di tempo, e benefici per le nostre cittĆ perchĆ© più ciclabilitĆ vorrebbe dire meno smog e meno traffico, cittĆ più belle e a misura di persona, attraenti sia dal punto di vista economico che turistico. Dare risposta a questa domanda sarĆ , ci auspichiamo, una sfida che chi governerĆ la Regione nei prossimi 5 anni vorrĆ e saprĆ cogliere.