Giornata mondiale in memoria delle vittime della strada. La lettera di FIAB al presidente Mattarella. Il Quirinale: «Prioritario rafforzare la sicurezza nella mobilità»

Giornata mondiale in memoria delle vittime della strada. La lettera di FIAB al presidente Mattarella. Il Quirinale: «Prioritario rafforzare la sicurezza nella mobilità»

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Pubblichiamo la lettera inviata dal presidente FIAB, Alessandro Tursi, al presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della Giornata mondiale in memoria delle vittime della strada. Il Quirinale ha pubblicato un comunicato ufficiale per sottolineare l’urgenza di affrontare la questione sicurezza stradale a tutti i livelli.

La lettera FIAB al presidente Mattarella

Illustrissimo Presidente,

domenica 20 novembre sarà celebrata la Giornata mondiale in memoria delle vittime della strada.

Proclamata per la prima volta dall’Onu nel 2005, questa giornata è un momento di ricordo e riflessione che viene dedicato, ogni anno, alle vittime di incidenti stradali e ai loro familiari. È preoccupante il dato che evidenzia come i due terzi delle vittime sul lavoro siano vittime della strada, persone che hanno perso la vita mentre si recavano al lavoro o stavano svolgendo il loro lavoro.

Come Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta abbiamo tra i nostri obiettivi la sicurezza delle persone e una mobilità rispettosa di tutti. Il tema della sicurezza sulle strade per FIAB deve toccare la responsabilità dei Pubblici Amministratori, sia a livello centrale che locale. È fondamentale che il nostro paese passi dall’attuale paradigma automobile-velocità-fretta al nuovo paradigma persona-mobilità attiva-sicurezza.

L’Unione Europea si è data l’obiettivo di azzerare il numero delle vittime della strada entro il 2050, con una tappa intermedia che prevede il dimezzamento delle vittime e dei feriti gravi nel 2030.

La sensibilità che Lei, signor Presidente, ha sempre dimostrato per la vita umana, la sicurezza e l’incolumità delle persone ci spinge a chiedere un suo accorato appello alla nazione e in particolare agli organi legislativi e esecutivi affinché si impegnino verso quelle soluzioni che tutti gli studi ci indicano da tempo: incentivare l’intermodalità, l’uso della bici e quindi la messa in sicurezza delle nostre strade, contrastare l’uso eccessivo dell’auto privata nei centri urbani, l’introduzione delle città 30, estendendo le Zone 30 a tutto il territorio urbano. Purtroppo nel nostro paese, per inseguire facile consenso, spesso la politica si è schierata a difesa dei comportamenti che sono causa della strage stradale puntando a ridurre le sanzioni per le violazioni più letali come eccessiva velocità e uso del telefono alla guida. Al tempo stesso assistiamo  a ripetute e inaccettabili colpevolizzazioni delle vittime, proponendo soluzioni del tutto inefficaci e punitive come il casco obbligatorio in bici, che è del tutto inutile in caso di investimento da parte di un’auto e che ha il solo effetto di scoraggiare l’uso di un mezzo, la bicicletta, utile a chi lao usa e anche a chi non lao usa, per tutte le benefiche conseguenze sulla salute pubblica e individuale e sullo snellimento del traffico.

La diffusione delle biciclette a pedalata assistita ha potenzialmente allargato l’utilizzo di questo mezzo salutare, efficiente e ecologico a una platea più ampia di persone, aumentando le distanze raggiungibili e le età degli utenti, cosa molto importante in un paese che registra tassi di invecchiamento tra i più alti al mondo. Una mobilità attiva, fin dall’età scolare nei tragitti casa-scuola ha effetti importanti anche sulla salute delle ragazze e dei ragazzi, contrastando l’obesità già molto presente negli adolescenti. L’Italia è tra i paesi europei con i valori più elevati di eccesso ponderale nella popolazione in età scolare con una percentuale di bambini in sovrappeso del 20,4% e di bambini obesi del 9,4%, compresi i gravemente obesi che rappresentano il 2,4%. Andare in bici o a piedi ha notevoli benefici sulla salute. Secondo l’OMS le infrastrutture sicure per andare a piedi o in bici sono anche uno strumento per raggiungere una maggiore equità sanitaria e riducono il rischio di malattie cardiache, ictus, alcuni tipi di cancro, ecc.

La recentissima tragedia sulla Cristoforo Colombo a Roma, dove ha perso la vita Francesco Valdiserri, è solo l’ennesimo episodio di una interminabile serie di omicidi stradali. Le strade nei nostri centri urbani sono sempre più luoghi pericolosi per chi sceglie virtuosamente di muoversi a piedi o in bici. Il cambio di paradigma va fatto subito, consegnando lo spazio pubblico “bene comune” ai cittadini, alle persone che in questo modo possono viverlo e condividerlo socialmente e in sicurezza.

Domenica 20 novembre FIAB sarà a Castelfranco Veneto per la “Conferenza dei Presidenti”, appuntamento annuale con le associazioni sul territorio che compongono la nostra federazione. Sarà questa l’occasione per ricordare e celebrare le vittime della strada e sarebbe cosa molto gradito un suo messaggio per ribadire questi concetti.

Nel ringraziarla per l’attenzione posta a questo nostro appello, rimaniamo a sua disposizione per proseguire la discussione su questi temi, sempre più all’ordine del giorno e che sottendono a una crescita civile e sociale della nostra comunità.

Grazie per il suo instancabile lavoro quotidiano.

Alessandro Tursi