Giorni complicati, proviamo a fare chiarezza insieme

Giorni complicati, proviamo a fare chiarezza insieme

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Nella newsletter dell’8 dicembre ripercorriamo quanto accaduto in queste settimane per rimarcare l’impegno portato avanti da FIAB e descrivere il percorso che porta alla manifestazione “Basta morti instrada e basta morti in bici”, fissata per il 13 dicembre a Roma davanti al Ministero dei Traporti.

Sono giorni in cui il confronto tra FIAB e le altre organizzazioni che si occupano di mobilità sostenibile è fitto. Così come lo è il dialogo con le amministrazioni, i rappresentanti politici e i media, per dare segnali forti e chiedere un cambio di passo per la ciclabilità. In questo panorama non è semplice orientarsi anche dal punto di vista delle informazioni e della comunicazione.

Cosa è successo nelle ultime settimane

24 Novembre. Parte la campagna lanciata da Clean Cities con FIAB, Legambiente e Kyoto Club.

FIAB aderisce all’iniziativa ideata da Clean Cities, partecipando alla realizzazione di un dossier che analizza il livello di infrastrutture ciclabili in Italia e fotografa un paese autocentrico, che investe 100 volte di più nell’auto rispetto alla bicicletta. Insieme al dossier si lancia una petizione diretta al governo per chiedere più investimenti per la ciclabilità, in vista dell’approvazione della Legge di Bilancio.

30 Novembre. Dopo una manciata di giorni arriva alla Camera dei Deputati il testo della Legge di Bilancio che prevede tagli ingenti per le ciclabili urbane. Come si legge nella nota integrativa del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, vengono eliminati 94 milioni di euro per gli anni 2023 e 2024, che erano rimasti nel Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane e non ancora assegnati. Gli investimenti per la ciclabilità non vengono quindi considerati strategici, in contrasto con quanto previsto dal Piano Nazionale per le Ciclovie Turistiche e dal Piano Generale della Mobilità Ciclistica. La risposta delle organizzazioni che si occupano di mobilità sostenibile e di Fiab in prima linea, è arrivata immediata.

5-6 dicembre. Al coro delle organizzazioni, si uniscono le voci di comuni come quello di Bologna, dove viene approvato un odg/mozione per chiedere un ripristino dei fondi. Il caso fa scuola e smuove altre amministrazioni come quelle di Milano, Torino, Genova.

7 dicembre. Gli emendamenti alla Legge di Bilancio proposti dall’opposizione relativi alla ciclabilità e ai trasporti pubblici locali vengono rigettati in commissione Trasporti.

Fin’ora non ci sono state aperture concrete da parte del governo. L’azione di FIAB e dall’associazionismo però continua, come continuano le manifestazioni per chiedere strade più sicure (a Milano, Napoli, Lecce…). Infatti, oltre alla manovra di governo, scuotono le tragiche notizie delle morti del ciclista Davide Rebellin, ucciso da un camion mentre pedalava nel vicentino, e del quindicenne Manuel Lorenzo Ntube, altra vittima di violenza stradale. A contorno delle notizie si sollevano polemiche contro chi pedala senza luci, frutto di una narrazione distorta che tende a colpevolizzare chi è più fragile, deresponsabilizzando chi sta al volante di un’auto. Non siamo per le faide (con la contrapposizione auto/bici), ma per una comunicazione “giusta”, inclusiva, a misura di persone.

13 dicembre, il presidio a Roma davanti al Ministero dei Trasporti. Una nuova data segna un altro passo in avanti. Con FIAB ci saranno tra gli altri Legambiente, Touring Club, Clean Cities, Ancma, Fondazione Michele Scarponi, Fondazione Luigi Guccione per portare al governo un messaggio chiaro: la bicicletta non è uno scomodo intralcio alla circolazione, ma una parte della soluzione per avere città più vivibili e una mobilità veramente sostenibile. Chiediamo Città a 30 km/h, più fondi per le ciclabili, subito la legge sulla distanza di sorpasso a 1,5 m. e politiche orientate alla Vision Zero, che permettano di dare spazio e sicurezza alle persone prima che alle auto e azzerino le vittime degli incidenti stradali.

FIAB sta facendo la sua parte tenendo fede allo statuto e al suo impegno di associazione no profit che grazie ai volontari e alle volontarie presidia il tema della ciclabilità. Ci teniamo ad aggiornarvi nel modo più puntuale possibile attraverso i nostri canali, sul sito e sui social, per fare chiarezza in un contesto così complesso anche dal punto di vista della comunicazione. Seguiteci e sosteneteci… più siamo, meglio è!