Bici sui treni e cicloturismo. Le (poche) risposte del Governo

Bici sui treni e cicloturismo. Le (poche) risposte del Governo

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Lo scorso 30 giugno i deputati Prodani e Mucci del gruppo misto hanno avanzato una interrogazione parlamentare al Ministro Del Rio delle Infrastrutture e Trasporti a seguito dell’increscioso episodio finito sulla stampa locale e nazionale a maggio in cui numerosi cicloturisti stranieri sono rimasti a terra alla stazione di Bassano del Grappa perché i treni della linea Bassano – Trento nei mesi di maggio e giugno trasportano solo due biciclette ciascuno contro le 32 dei mesi di luglio ed agosto.

L’interrogazione (qui la versione originale dal sito dell’on. Prodani) insisteva sulla protesta anche del mondo economico e degli albergatori che sottolineavano il grave limite all’espansione dell’economia locale strozzata dall’assoluta inadeguatezza del servizio. Nell’interrogazione spesso si sono citate le posizioni della FIAB e la lettera inviata al Ministro dalla Presidente su questo argomento lo scorso 13 giugno alla quale stiamo ancora attendendo una risposta (vedi #daccispazio).

La risposta del Governo all’interrogazione è arrivata in questi giorni (qui la lettera giunta ai parlamentari). Nulla ha detto in merito all’episodio specifico che secondo noi resta grave e irrisolto, citando solamente le norme che permettono l’accesso ai treni delle biciclette e i limiti citati nel contratto di servizio. Però ha lasciato aperto uno spiraglio per il futuro affermando che nell’occasione del “…rinnovo del parco rotabile dedicato al trasporto pubblico locale e regionale, … sarà declinato mediante l’acquisizione di treni … che tengano conto anche delle esigenze degli utenti con biciclette al seguito”.
A noi restano dei dubbi dato che i committenti di questi treni restano le regioni che quindi possono continuare a scegliere se acquistare treni abilitati ad un numero sufficiente di biciclette o meno e soprattutto se lasciare aperta questa possibilità solo per un paio di mesi dell’anno e non in tutti gli altri. Nei confronti delle Regioni quindi, non ci resta che rinnovare l’appello affinché nel rinnovo dei contratto di servizio con le compagnie di trasporto ferroviario includano il trasporto di un congruo numero di biciclette in ogni convoglio.

Nel documento del Governo nulla si dice in merito al trasporto delle bici sui treni di lunga percorrenza che in altre nazioni costituisce l’ossatura di un qualsiasi piano per lo sviluppo del cicloturismo. In Germania, solo su questi treni nel 2015 sono state trasportate 315.000 biciclette e il 32 % dei cicloturisti tedeschi dichiara di spostarsi in treno per raggiungere la destinazione del viaggio anziché in auto.

Al termine della risposta si afferma che “Le piste ciclabili rappresentano una priorità per il Governo e l’obiettivo è garantire alle ciclovie la stessa dignità delle altre strade” e che “La ciclabilità deve uscire dalla sua marginalità…”. Noi lo diciamo da anni e ci fa piacere che il Governo prenda atto che milioni di cittadini italiani hanno oramai scelto di muoversi in bicicletta e che molti di essi scelgono di praticare il cicloturismo assieme a numerosissimi stranieri per conoscere e viaggiare nel nostro paese in modo pulito e sostenibile.

Mancano ancora però atti normativi concreti in favore dell’intermodalità senza la quale ogni bel discorso sullo sviluppo del cicloturismo resta incompleto.