Il 15 aprile 2010 la Commissione al Senato sul Decreto Sicurezza Stradale, su proposta di alcuni senatori del PD, propone l’obbligo del casco per i ciclisti.
Tutto accade a sorpresa, su iniziativa di un singolo senatore, con il solito pressapochismo ed improvvisazione. Infatti, nei contatti precedenti con i parlamentari, a FIAB erano stati preannunciati tutt’altri provvedimenti (seppur sempre in linea con il “non ascolto” delle proposte a favore della mobilità ciclistica). Si veda sito del Senato.
La notizia rimbalza su alcuni quotidiani: Sole 24 ore, Corriere della Sera.
La FIAB è interviene immediatamente per chiedere il ritiro di questo emendamento, che rischia di diventare un ulteriore ostacolo allo sviluppo della mobilità ciclistica in Italia.
e-mail trasmessa il 26.4.2010 da Edoardo Galatola, Responsabile Sicurezza Stradale della FIAB, ai referenti dell’intergruppo Amici della Bicicletta. Abbiamo avuto conoscenza della ripresa dei lavori in commissione sul Decreto sicurezza stradale. Oltre a osservare che lo sviluppo di questi testi di legge “urgenti” procede in modo casuale per lunghe pause ed accelerazioni improvvise, rileviamo che, quando si parla di ciclisti, non si affrontano mai gli strumenti per facilitare la diffusione di un mezzo che “a parole” quasi tutti condividono, ma si interviene proponendo provvedimenti restrittivi che, lungi dal migliorare la sicurezza, hanno l’unico effetto di ridurre gli spazi ed il numero degli stessi. A più riprese abbiamo dato la nostra disponibilità per poter essere ascoltati nelle commissioni, ma probabilmente è meglio non interpellare mai i diretti interessati. Oltre alla proposta di estensione dell’uso del giubbino ad alta visibilità in città (sulla quale ci risulta che il sottosegretario GIACHINO abbia espresso parere contrario del Governo sulla sua eliminazione), prendiamo atto della recente proposta di emendamento. (....) Come già comunicato nell’ultimo incontro riteniamo che tale norma (il casco obbligatorio per tutti), lungi da portare alcun miglioramento statistico negli infortuni gravi in tutti i paesi in cui è stata applicata (il casco protegge solo da cadute a bassa velocità non pericolose, ma non dagli investimenti) ha avuto il solo effetto di ridurre significativamente il numero dei ciclisti e infatti non è applicata in alcuno dei paesi con maggiore diffusione della bicicletta come mezzo di spostamento. In allegato le posizioni ufficiali FIAB (Italia), ECF (Europa) e Francia. Nel confermare che stiamo completando il lavoro impostato nella riunione di febbraio confermiamo la nostra piena disponibilità a fornire un parere sui provvedimenti che ci vedono interessati. Spero che mi scuserà per il tono accorato, ma confidiamo nel suo già confermato interessamento sulle tematiche che ci stanno a cuore. Cordiali saluti Edoardo Galatola Responsabile Sicurezza FIAB
Su siti e mass media si parla dell’argomento:
4.5.10: Nuovo documento FIAB, redatto da Eugenio Galli: Casco obbligatorio per i ciclisti: una norma inutile e controproducente (PDF)
4.5.10: L’ultima follia: casco in bicicletta per legge (di Vittorio Sgarbi “Il Giornale”)
4.5.10: Il Resto del carlino: Ferrara guida la rivolta “Assurdo” – Franceschini monta le barricate (PDF)
Nel frattempo la proposta si modifica da un obbligo generalizzato all’obbligo per i soli minori fino a 14 anni. Insomma i nostri bambini avrebbero diritto ad una mobilità sicura. In Italia invece gli si vuole imporre il casco ancor prima di avergli dato la possibilità di pedalare.
6.5.10: Eco dalle Città: Dalla Venezia: “Il casco obbligatorio è un errore anche sotto i 14 anni.”
11.5.10 Partecipa al sondaggio di Eco dalle Città
28/5/10 – Casco obbligatorio. Ritorna il buon senso grazie alla FIAB. Cancellato alla Camera l’emendamento del Senato
Dopo il passaggio del DDL Sicurezza Stradale alla Camera, la FIAB si è attivata contattando diversi deputati per chiedere la cancellazione della disposizione che prevedeva il casco obbligatorio per gli under 14.
Inoltre martedì 25 maggio 2010 la FIAB riesce ad ottenere un’audizione alla Commissione Trasporti della Camera in relazione al Piano della Mobilità urbana (CE) da adottare in Italia. Presenti per la FIAB Edoardo Galatola (responsabile Sicurezza FIAB) e Giuseppe Merlin (direttore FIAB).
Per l’occasione viene chiesto anche il parere della FIAB sulle nuove norme in discussione, ottima occasione per ribadire le idee della FIAB su questa ed altre questioni.
La azione della FIAB, suffragata da Galatola anche con dati statistici sull’incidentalità (che non evidenziavano la necessità di un tale provvedimento), abbia sortito effetti positivi, come confermato dall’articolo apparso in giornata sul Sole 24 ore.
COMUNICATO STAMPA FIAB: BIMBI IN BICI SENZA L’OBBLIGO DEL CASCO
Audizione FIAB alla Commisione Trasporti della Camera e abolizione del casco obbligatorio In data 25 maggio 2010 FIAB è stata ricevuta in audizione presso la Commissione Trasporti (IX) della Camera in merito all'adozione del Piano della Mobilità urbana (CE). Per FIAB hanno parlato il Direttore Giuseppe Merlin ed il Responsabile Sicurezza Edoardo Galatola. L'incontro, presente una nutrita schiera di parlamentari della Commissione presieduta dall'on. Valducci, oltre al sottosegretario al Ministero dei Trasporti, ha dato l'occasione di presentare l'associazione, le sue finalità e le numerose attività nei campi della diffusione dell'uso della bicicletta, della mobilità sostenibile e della sicurezza stradale. Le proposte concrete dei ciclisti per il Piano della Mobilità Urbana sono state molte e dettagliate e vanno dall'incremento dell'intermodalità alle modalità di finanziamento, dai piani della mobilità alle campagne pubblicità progresso, dalle modifiche del Codice della Strada alla creazione di Osservatori, etc. Vedi la presentazione FIAB nel corso dell'audizione L'audizione ha quindi generato un approfondito dibattito che ha visto richiedere a FIAB il parere dei ciclisti sulle recenti norme in adozione in merito a "disposizioni sulla sicurezza stradale". I rappresentanti FIAB hanno motivato il favore all'uso del casco per i ciclisti, ma la contrarietà all'obbligo del suo utilizzo anche per i minori di 14 anni, presentando dati statistici e l'esperienza di altri paesi; si sono detti favorevoli all'uso del giubbino catarifrangente di sera in extraurbano ed hanno richiesto un riordino delle norme del Codice della Strada per il quale hanno stanno operando in collaborazione con l'intergruppo parlamentare Amici della Bicicletta. L'intervento è stato apprezzato e condiviso dal Presidente Valducci, dal sottosegretario Giachino oltre che da diversi parlamentari, tra cui gli on. Motta e Monai. Il giorno dopo la Commissione ha dato seguito alle richieste abolendo l'emendamento per l'uso obbligatorio del casco per i minori di anni 14. Le proposte dell'on. Motta volte al miglioramento della mobilità ciclistica sono quindi state oggetto di promessa da parte del presidente della Commissione di inserimento a breve in un progetto organico. Nella soddisfazione di avere finalmente ricevuto ascolto confidiamo che non si sia trattato di un episodio isolato, ma di un inizio di collaborazione istituzionale fattiva.