Indagine FIAB “in bici al lavoro”: c’è tempo fino al 10 Aprile!

Indagine FIAB “in bici al lavoro”: c’è tempo fino al 10 Aprile!

Condividi!

Mentre in parlamento il nuovo Codice della Strada, che include diverse innovazioni volte a proteggere e incentivare le forme di mobilità più sostenibile, fatica a proseguire il suo iter, nonostante il numero di vittime della strada che ogni anno dobbiamo registrare, FIAB si sta impegnando per capire meglio le scelte di mobilità degli italiani e diffondere le informazioni raccolte al pubblico, agli amministratori locali, ai legislatori.

E’ in questo contesto che è stata lanciata due mesi fa l’indagine “In bici al lavoro: come e perchè“, primo tentativo nel nostro paese di fornire un quadro chiaro della situazione in cui i cittadini fanno le loro scelte di mobilità casa-lavoro, dei vantaggi e svantaggi reali e percepiti delle diverse alternative: bici, auto, mezzi pubblici o un mix dei precedenti.

All’indagine online, che è aperta a chiunque usi la bici per una parte dei suoi spostamenti (non necessariamente verso il lavoro!), si potrà partecipare fino al 10 Aprile.

Pur disponendo già di migliaia di risposte, abbiamo esteso di due settimane la scadenza del 15 marzo per cercare di ottenere indicazioni su un campione molto rappresentativo, che coinvolga i diversi contesti in cui si fanno scelte di mobilità in un paese così eterogeneo e diversificato come è l’Italia” commenta Andrea Scagni, responsabile dell’Indagine per FIAB e docente di Statistica all’università di Torino.

Ci interessa particolarmente,” continua Scagni, “disporre delle testimonianze dei ciclisti che non vanno al lavoro in bici e delle ragioni che li motivano in tal senso: da qui in particolar modo si potrà capire quali possono essere gli strumenti efficaci per incentivare il cambiamento

Un punto importante: anche gli studenti universitari possono partecipare, facendo riferimento al percorso casa-università, così come i pensionati, con riferimento alla professione svolta al momento del pensionamento. 

Presenteremo le prime riflessioni sui risultati del sondaggio al convegno internazionale VELOCITY 2015 in Francia quest’estate“, conclude Scagni, “ma l’intenzione è di trarne un vero e proprio vademecum operativo utile all’amministratore locale che vuole affrontare seriamente i problemi di mobilità urbana, di inquinamento, di congestione, sicurezza stradale.