«Intermodalità treno+bici? Stiamo perdendo un’opportunità storica». FIAB scrive a Governo e Parlamento

«Intermodalità treno+bici? Stiamo perdendo un’opportunità storica». FIAB scrive a Governo e Parlamento

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Treni su cui si possa finalmente salire con una bicicletta. Secondo FIAB l’intermodalità bici+treno è fondamentale per lo sviluppo di una mobilità diversa, meno inquinante e più rispettosa dello spazio pubblico. Per questo la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta ha inviato una lettera (in allegato in fondo all’articolo) al ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, alla Commissione Trasporti della Camera, alla Conferenza delle Regioni e Province Autonome e a Trenitalia per chiedere una cosa semplice. Vogliamo continuare a servire i pendolari con treni inadatti a chi usa anche la bicicletta per spostarsi, oppure i consigli e le competenze di FIAB in materia possono servire per rinnovare la flotta in ottica bike friendly?

«Come FIAB – ha scritto il Presidente Alessandro Tursi – siamo stati coinvolti da Trenitalia per prendere visione del nuovo materiale rotabile che le Regioni avrebbero dovuto scegliere. Abbiamo visto più prototipi e in ogni situazione abbiamo riscontrato una serie di problematicità». Viste le molte Regioni che ancora devono capire quali treni acquistare per i prossimi decenni il momento è fondamentale. «Chiediamo a voi – scrive FIAB, rivolgendosi a Governo e Parlamento in primis – di dare una chiara indicazione politica perché il servizio ferroviario possa andare incontro alle esigenze di chi utilizza il treno con la propria bicicletta».

FIAB, viene ricordato nella lettera, aveva apprezzato gli annunci di grandi investimenti per l’acquisto di nuovi treni regionali, ispirandosi alle migliori esperienze europee. Ma «dopo due anni di incontri e numerosi suggerimenti ci troviamo a constatare che abbiamo perso solo inutilmente tempo. Ognuno è andato avanti con la propria idea tecnica di come devono essere soddisfatte le esigenze» di chi fa intermodalità bici+treno.

«Noi riteniamo di aver fatto il nostro compito, mettendo a disposizione l’esperienza della FIAB, che è anche l’esperienza delle grandi associazioni ciclistiche» rappresentate da ECF. Sempre pronti a dare il nostro contributo (il secondo allegato contiene le nostre proposte in tema di intermodalità), la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta non rinuncia però a sollevare i punti critici in un Paese dove, pur essendo in crescita la mobilità ciclistica, la strada da fare è ancora lunga.