Il 2017 è stato l’anno della mobilità attiva. In Italia il 76% vorrebbe più investimenti sulla bici

Il 2017 è stato l’anno della mobilità attiva. In Italia il 76% vorrebbe più investimenti sulla bici

Condividi!

L’Italia resta il Paese dove nel 2017 circolavano 64 automobili ogni 100 abitanti come ha rilevato il 15esimo rapporto ISFORT sulla mobilità. Qualcosa però sembra cambiare nelle strade e nella predisposizione delle persone a nuovi modelli di trasporto alternativi alle quattro ruote. L’anno della mobilità attiva è stato proprio il 2017 secondo la ricerca dell’Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti: la quota dei tragitti a piedi, in bici e sui mezzi pubblici è salita dal 27,6% al 37,9%. Dato positivo anche per la Federazione Italiana Amici della Bicicletta che in Italia e in Europa – con il vicepresidente di ECF Alessandro Tursi – sostiene soluzioni come la “Dieta del traffico” basata sulla valorizzazione degli spostamenti meno inquinanti e più rispettosi dello spazio pubblico.

Dal 15esimo rapporto ISFORT emergono poi altre cifre interessanti sulla mobilità attiva e sulla sua componente ciclistica. Per la prima volta, infatti, i movimenti su due ruote hanno scollinato il 5% (5,2%) degli spostamenti totali e tra gli intervistati che rispondevano sì alla domanda se quelle proposte dall’Istituto fossero mezzi di trasporto alternativi all’auto da incentivare, il 76% ha individuato la bicicletta e l’85% il trasporto pubblico. Come ha spiegato la presidente Fiab Giulietta Pagliaccio, l’Italia in bicicletta ha fatto diversi miglioramenti: il bike sharing, ad esempio, è un servizio cittadino che il 61% degli intervistati del rapporto ISFORT vorrebbe potenziato con investimenti.

Il proverbiale bicchiere resta però mezzo vuoto se si guardano i numeri del parco auto italiano. Nel 2017 il “garage nazionale” contava 38,5 milioni di veicoli che inquinano e ingombrano le nostre città. Da qui la provocazione Fiab: far pagare in base a quanto si inquina e a quanto spazio si occupa. «È compito della politica far sì che la voglia di bicicletta si traduca in più ciclisti sulle strade e sulle ciclabili». Quanto detto dalla Presidente Fiab permette di commentare un altro dato del 15esimo rapporto ISFORT, ovvero quello sulla disponibilità degli intervistati a cambiare mezzo di trasporto. Se nel 2015 chi si dichiarava propenso a pedalare di più era il 28,9%, lo scorso anno questo desiderio bike friendly veniva espresso dal 38,8% degli intervistati. Recenti dati suggeriscono che anche un’Italia più ciclabile potrebbe favorire lo sviluppo economico dei commercianti e dei centri storici. Intanto però il Governo sembra puntare poco sulla mobilità attiva, mentre in Europa questo concetto è stato ormai accolto dalla politica.