Legge di bilancio 2017: 83 milioni per le ciclovie nazionali

Legge di bilancio 2017: 83 milioni per le ciclovie nazionali

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Lo aveva preannunciato l’on. Paolo Gandolfi e, con l’approvazione della Legge di Bilancio 2017, ora è ufficiale: l’art.1, comma 144 della norma, “per lo sviluppo del sistema nazionale di ciclovie turistiche di cui all’articolo 1, comma 640, primo periodo, della legge 28 dicembre 2015, n.208”, autorizza “l’ulteriore spesa di 13 milioni di euro per l’anno 2017, di 30 milioni di euro per l’anno 2018 e di 40 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2019 al 2024.”
I progetti relativi sono individuati con decreto del Ministro delle Infrastruttore e dei trasporti e, quindi, si apre la strada al finanziamento di ulteriori percorsi di livello nazionale che dovranno essere “scelti” dal futuro ministro e, si spera, in coerenza con la rete di ciclovie individuata da Fiab ormai da anni.

Dichiara Giulietta Pagliaccio, presidente FIAB: “Stiamo vivendo l’ennesima crisi di Governo, ma qualche bella notizia c’è anche per questo Natale, come lo fu lo scorso quando per la prima volta una Legge di Bilancio prevedeva risorse per delle ciclovie.
Questo provvedimento dà continuità economica al tema e questo ci dà nuove speranza anche per la possibile approvazione della Legge Quadro: sui tempi ovviamente non facciamo più alcuna previsione.
Tutto ciò non capita a caso ma grazie all’impegno di molti parlamentari che, in modo diverso in questi anni, hanno aiutato la causa. Colgo l’occasione per ringraziarli, a titolo personale e a nome di FIAB, con l’auspicio che il futuro ci riservi qualcosa di più e di meglio per la mobilità e non solo.
Noi continuiamo a guardare avanti e lavorare.”

Sempre nella legge di bilancio, all’art.1 comma 140, è previsto che “nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze” sia “istituito un apposito fondo da ripartire, con una dotazione di 1.900 milioni di euro per l’anno 2017, di 3.150 milioni di euro per l’anno 2018, di 3.500 milioni di euro per l’anno 2019 e di 3.000 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2032, per assicurare il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese anche al fine di pervenire alla soluzione delle que- stioni oggetto di procedure di infrazione da parte dell’Unione europea”. Tra i settori di spesa inserità anche la mobilità sostenibile e la sicurezza stradale.

Va però chiarito che la legge, al comma 613 dell’art.1, parla di “Piano strategico nazionale della mobilità sostenibile destinato al rinnovo del parco degli autobus dei servizi di trasporto pubblico locale e regionale, alla promozione e al miglioramento della qualità dell’aria con tecnologie innovative, in attuazione degli accordi internazionali nonché degli orientamenti e della normativa dell’Unione europea” lasciando intendere che, per mobilità sostenibile, venga considerato solo la ricerca verso forme di alimentazione alternativa (elettrico, idrogeno, ecc.) di mezzi di locomozione a motore, con particolare riferemento al trasporto pubblico locale, mentre della mobilità ciclistica, finanziamento ciclovie a parte, non c’è traccia nell’intero provvedimento legislativo.

Non resta che attendere per vedere l’evoluzione delle previsioni di bilancio e per capire il futuro governo, e il futuro parlamento, come si approcceranno su tematiche come la riforma del codice della strada, la legge nazionale sulla mobilità ciclistica, le politiche su turismo in bicicletta.