Il 3 aprile 2024 il Consiglio, la Commissione e il Parlamento europeo hanno firmato la Dichiarazione Europea sulla ciclabilità, un passo storico che segna per la prima volta l’adozione ufficiale di una politica sulla mobilità attiva a livello europeo. Si tratta dell’iniziativa più ambiziosa dell’UE realizzata fino ad oggi in questo ambito, che riconosce la bicicletta come mezzo di trasporto sostenibile, accessibile, inclusivo, economico e salutare, con un forte valore aggiunto per l’economia dell’UE.
L’impegno e la soddisfazione di ECF
L’adozione della Dichiarazione europea riflette i grandi sforzi di collaborazione tra la società civile, l’industria della bicicletta e le istituzioni. ECF, la Federazione Ciclistica Europea di cui FIAB fa parte, in quanto unica voce della società civile a livello europeo per la ciclabilità, insieme ai suoi partner industriali Cycling Industries Europe e Confederation of the European Bicycle Industry (CONEBI) sostiene da tempo una politica unificata a livello europeo, è in prima linea per promuovere questo cammino ed accoglie con grande entusiasmo la Dichiarazione.
Francesco Baroncini, board member di European Cyclists’ Federation, commenta così la notizia: “La Dichiarazione europea sulla ciclabilità è una pietra miliare per la ciclabilità in Europa. L’impegno che le istituzioni europee si sono prese per sostenere e rafforzare le politiche a favore della mobilità ciclabile, riconosciuta come priorità strategica per gli obiettivi della riduzione dell’inquinamento e della migliore mobilità dei cittadini, possono essere assunti tal quali dalle amministrazioni italiane che adesso hanno una cornice entro la quale muoversi e una base legale sulla quale appoggiarsi, anche al di là di quelle che sono le infauste modifiche al nostro Codice della Strada. Dobbiamo essere orgogliosi che ECF, di cui FIAB è una componente fondamentale, abbia svolto un ruolo decisivo nel sostenere questa dichiarazione e un grande ringraziamento va ai componenti dello staff di ECF stessa che hanno lavorato quotidianamente per raggiungere questo obiettivo”.
Alessandro Tursi, presidente FIAB, aggiunge: “La Dichiarazione è un grande passo in avanti riconosciuto all’unanimità dai rappresentanti democraticamente eletti da tutta la cittadinanza dell’Unione Europea. È evidente la distanza crescente tra la visione contenuta in questo documento – che guardando al futuro incentiva la mobilità attiva e sostenibile – e la nostra politica nazionale che sta andando in direzione totalmente opposta. La riforma del Codice della Strada è retriva e pericolosa ed andrà ad aggravare l’inaccettabile strage che quotidianamente si compie sulla nostre strade”.
I punti salienti della Dichiarazione Europea sulla ciclabilità
I principi cardine della dichiarazione sono:
- sviluppo e rafforzamento delle politiche sulla mobilità ciclistica da attuare insieme alle autorità regionali e locali, l’UE e i suoi Stati membri per sostenere l’ulteriore diffusione della mobilità ciclistica.
- Incoraggiamento a una mobilità inclusiva, salutare e a prezzi accessibili, per dare accesso alla mobilità ciclistica a tutti, comprese le persone con disabilità o a mobilità ridotta, indipendentemente dall’età e dal genere. La mobilità ciclistica dovrebbe inoltre essere economicamente accessibile a prescindere dal livello di reddito, e dovrebbe essere promossa in quanto vantaggiosa per la salute fisica e mentale.
- Realizzazione di maggiori e migliori infrastrutture ciclabili per migliorare la qualità, la quantità, la continuità e l’attrattiva delle infrastrutture ciclabili che possa favorire un maggiore ricorso alla mobilità ciclistica.
- Incremento degli investimenti e instaurazione di condizioni favorevoli per la mobilità ciclistica per sfruttare il potenziale della mobilità ciclistica.
- Aumento della sicurezza stradale affinché tutti possano circolare in modo sicuro e protetto.
- Sostegno ai posti di lavoro di alta qualità e allo sviluppo di un’industria europea della mobilità ciclistica di livello mondiale, in quanto una maggiore diffusione della mobilità ciclistica significa più posti di lavoro locali di alta qualità ed è vantaggiosa per l’economia e l’industria della mobilità ciclistica dell’UE, oltre a contribuire agli obiettivi della strategia industriale dell’UE.
- Sostegno alla multimodalità e al cicloturismo: la mobilità ciclistica dovrebbe svolgere un ruolo chiave per il miglioramento della connettività multimodale e del turismo multimodale, in particolare in combinazione con treni, autobus e altri modi di trasporto, sia nelle zone urbane che in quelle rurali.
- Miglioramento della raccolta di dati sulla mobilità ciclistica che dovranno essere raccolti allo stesso modo in tutta l’UE per un monitoraggio efficace dei progressi nell’attuazione dei principi e degli impegni contenuti nella presente dichiarazione.
La dichiarazione è in linea anche con l’obiettivo di decarbonizzare il settore dei trasporti dell’UE, riconoscendo la bici come mezzo di trasporto sostenibile, accessibile e conveniente. Comprende impegni chiari, come reti ciclabili sicure e coerenti nelle città, migliori collegamenti con i trasporti pubblici e parcheggi sicuri e l’accesso ai punti di ricarica per le biciclette elettriche. Tali impegni saranno assunti a livello comunitario, nazionale, regionale e locale.
Verso le elezioni del Parlamento Europeo del 2024
Alla vigilia delle elezioni europee, la Dichiarazione pone importanti principi per la valorizzazione e lo sviluppo di un tipo di mobilità che, in Italia, viene trascurata e considerata secondaria rispetto a quella motorizzata.
In particolare con il manifesto “Shift Gears for Europe”, ECF invita i candidati eurodeputati a impegnarsi a sostenere la bicicletta nella prossima legislatura politica e a promuoverne l’uso. L’adozione della Dichiarazione europea offre quindi un’opportunità fondamentale per garantire che la mobilità attiva sia una delle priorità politiche e svolge la funzione di una bussola strategica.
La Dichiarazione europea sul ciclismo sarà anche un argomento chiave di discussione alla conferenza Velo-city di ECF che si terrà dal 18 al 21 giugno 2024 a Gand, in Belgio. La conferenza riunirà 1.500 delegati di città e governi nazionali, sostenitori, accademici e industria provenienti da oltre 60 paesi e includerà una sessione plenaria con rappresentanti dell’UE e dei ministeri nazionali, che discuteranno e condivideranno le loro opinioni sul significato e sull’attuazione della Dichiarazione .