La mobilità attiva nella Dichiarazione di Graz dell’Unione Europea. Ecf e Fiab: “Enorme passo avanti”

La mobilità attiva nella Dichiarazione di Graz dell’Unione Europea. Ecf e Fiab: “Enorme passo avanti”

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«È un passo avanti enorme, perché si parla di mobilità attiva come di parte integrante del sistema dei trasporti». Il commento è del vicepresidente ECF – e vicepresidente Fiab – Alessandro Tursi che festeggia la Graz Declaration, il documento uscito dall’incontro informale tra ministri dell’Ambiente e ministri dei Trasporti dell’Unione Europea, tenutosi nella città austriaca tra il 29 e il 30 ottobre. Nella dichiarazione, consultabile sul sito ufficiale, si parla di mobilità attiva come di parte integrante del sistema di mobilità. A rappresentare l’Italia sono stati il sottosegretario del MIT Michele Dell’Orco, il capo della segreteria tecnica del ministero dell’Ambiente Tullio Berlenghi e il rappresentante permanente presso l’UE Michele Quaroni.

L’importanza della mobilità attiva ribadita nella Graz Declaration riguarda anche la Federazione Italiana Amici della Bicicletta, che sugli spostamenti a piedi, in bici e con i mezzi pubblici continua a puntare per sostenere il diritto allo spazio pubblico dei cittadini. “Starting a new era: clean, safe and affordable mobility for Europe”, questo è il titolo del documento ufficiale partorito in Austria, un aggiornamento concreto di quanto si era stabilito nella dichiarazione del Lussemburgo nel 2015. Tra le parole chiave appoggiate dall’incontro informale compaiono la mobilità sostenibile, ma soprattutto l’intermodalità bici+treno e la salute legata ad abitudini di trasporto alternativi all’automobile.

Sui contenuti della Graz Declaration è intervenuta anche la presidente Fiab Giulietta Pagliaccio: «Mentre abbiamo negli occhi le immagini dei disastri ambientali degli ultimi giorni, non possiamo che accogliere positivamente la dichiarazione di Graz. Ci auguriamo solo che il nostro governo affronti con grande serietà ed impegno il tema della mobilità che non può che essere sostenibile se vogliamo dare un futuro ai nostri figli. Pertanto auspichiamo anche di vedere impegni economici adeguati nel prossimo DEF». Il successo è stato commentato anche sul sito di Ecf. «L’European Cyclists’ Federation è attiva in decine di tavoli a livello europeo, con attori di livello come la Commissione Europea – ha ricordato il vicepresidente Tursi – chi sostiene Fiab, non va dimenticato, sostiene anche questa attività di lobbying a livello internazionale a favore della mobilità ciclistica».