Obiettivo quota 25% per i ciclisti in città. ECF scrive alla Commissione Europea

Obiettivo quota 25% per i ciclisti in città. ECF scrive alla Commissione Europea

Condividi!

Un documento che richiama all’attenzione sul problema dello smog e sulle soluzioni alternative all’automobile. Anche Fiab ha sottoscritto la lettera aperta redatta dalle nove federazioni e associazioni europee a sostegno della mobilità ciclistica. Destinatario è il commissario europeo all’ambiente, il maltese Karmenu Vella, che di recente ha denunciato il problema inquinamento anche per l’Italia.

Se da una parte sono diversi gli esempi europei virtuosi sul fronte della mobilità attiva, quasi la metà degli spostamenti in auto a livello europeo – scrivono nella lettere le nove organizzazioni – non superano in media i 5 km; i due terzi degli spostamenti complessivi nell’abitacolo non superano in media i 10 km. Distanze che, come insegnano i casi delle città che investono in ciclabili e trasporti pubblici, potrebbero esser percorse in modalità meno inquinanti.

Tra le proposte che le nove associazioni e federazioni, tra cui anche Fiab, chiedono ai singoli governi dell’Unione Europea, c’è per esempio l’istituzione di un fondo nazionale per gli investimenti sulla ciclabilità. Fondo che dovrebbe raggiungere i 10 euro a persona, un livello minimo che costituirebbe la base per il finanziamento di infrastrutture e progetti vari a sostegno della mobilità attiva.

Grazie a investimenti e politiche lungimiranti sono 167 le città europee che hanno raggiunto una quota di ciclisti che sfiora il 25%. Cifra che comporta non soltanto benefici per l’ambiente ma anche per la salute dei cittadini. 10mila morti premature in meno all’anno secondo un recente studio finanziato dalla Commissione Europea.