È passato a larga maggioranza in Senato il provvedimento che aggiorna le regole per quanto riguarda i monopattini elettrici in Italia. Sulla stampa si parla di stretta, anche se dal punto di vista di FIAB le novità su questi mezzi vanno nella giusta direzione perché, nella sostanza, non vanno a disincentivare un’alternativa all’auto. Gli e-scooter sono mezzi sempre più usati nei cosiddetti spostamenti dell’ultimo chilometro e si configurano come alleati della mobilità ciclistica. La legge, che presto sarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale, abbassa il limite di velocità massima dei monopattini da 25 a 20 km/h, mentre rimane lo stesso per quanto riguarda la circolazione in area pedonale (6 km/h). Resta tuttavia un nodo da sciogliere al più presto.
Nodo strade extraurbane
Nel nuovo decreto infrastrutture, a quanto si legge sulla stampa, sembrerebbe infatti che il legislatore abbia permesso la circolazione dei monopattini anche sulle strade extraurbane secondarie dove il limite massimo è fissato a 50 km/h. Sottolineato dall’ufficio studi dell’Asaps, l’Associazione degli amici e dei sostenitori della polizia stradale, questo aspetto della legge sembra più uno scivolone che potrebbe generare confusione su un decreto che, come vedremo ora, ha comunque segnato passi avanti per la mobilità alternativa all’auto.
Monopattini: le nuove regole
Nel provvedimento passato in Parlamento è previsto l’obbligo di un segnalatore acustico e, a cominciare dal primo luglio 2022, saranno obbligatorie anche le frecce e i freni su entrambe le ruote. La legge vieta il parcheggio dei monopattini sui marciapiedi, a meno che i Comuni non vi dedichino aree specifiche. Tra le nuove regole, non è passata invece la proposta di casco obbligatorio, previsto soltanto per i minori di 18 anni. Chi ha già acquistato un monopattino dovrà adeguare il proprio mezzo alle nuove normative entro il primo gennaio 2024.
La posizione FIAB sui monopattini
FIAB sostiene da tempo una posizione favorevole alla diffusione di questi mezzi elettrici. Pur non rientrando nella cosiddetta “mobilità attiva” – espressione che raggruppa la mobilità in bicicletta, a piedi e coi mezzi pubblici –, perché il monopattino è “mobilità passiva”, favorisce comunque una transizione verso un modello di trasporto sempre meno auto-centrico.
«Consideriamo questa anche una vittoria di FIAB, che ha preso parte attivamente al dibattito con audizioni e documenti in commissione parlamentare – ha commentato Alessandro Tursi, presidente FIAB –. Abbiamo contribuito, con argomentazioni e dati oggettivi sulla questione sicurezza, a evitare norme assurdamente punitive, tese a vietare di fatto questa ulteriore alternativa all’eccessivo uso dell’automobile. FIAB preferisce la mobilità attiva, ma il monopattino è senz’altro meno ingombrante, energivoro e pericoloso delle quattro ruote. Ogni automobilista che decide di passare a un mezzo meno impattante è comunque un fatto positivo. Noi che pedaliamo ci sentiamo ben più sicuri se in strada ci sono meno auto e più monopattini».