Anche il New York Times crede che ci siano troppe auto

Anche il New York Times crede che ci siano troppe auto

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Le macchine stanno rovinando le nostre città, così titolava poche settimane fa un articolo sul sito del New York Times. E questo sulla base di tre “patologie” che gli estensori del pezzo hanno rilevato quando le macchine sono davvero troppe: la prima è che ogni auto è nemica delle altre (“The car you hate most is the one that’s right in front of you not moving“); la seconda è che troppi veicoli rubano spazio agli utenti attivi della strada; infine la terza, quella che porta a ritenere come ricetta per snellire il traffico l’ampliamento dello spazio dedicato alle auto.

Nell’articolo del New York Times si partiva dalla decisione di Los Angeles di bloccare l’ampliamento di un’autostrada gratuita che avrebbe comportato la realizzazione di nuove corsie. Altro spazio che, alla fine, non soddisfa mai del tutto la domanda degli automobilisti, che si precipitano ad ingorgare quante più carreggiate disponibili. Fenomeno quest’ultimo che prende il nome di “domanda di traffico indotta”.

Sono diverse le soluzioni alternative per città più su misura di persone che prima di tutto devono poter viaggiare a piedi, in bici e sui mezzi pubblici. Si va dalle zone a traffico limitato che in Europa continuano a crescere, dalle grandi capitali alle città di media dimensione, fino a quanto accade in Cina. A Pechino, per esempio, le persone prima di acquistare un’automobile devono vincere la targa alla lotteria.

Senza ricette estreme, quel che il New York Times – e noi pure – ci auguriamo per il futuro è che l’opinione pubblica si accosti sempre di più a un modello di città sostenibile. Perché non è certo dando più spazio alle automobili, a scapito di pedoni e ciclisti, che si arriva prima a scuola o al lavoro.