Novità normative per le biciclette. Un documento “racconta”​ come interpretarle

Novità normative per le biciclette. Un documento “racconta”​ come interpretarle

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Il Decreto Semplificazioni” (D.L. 76/2020), poi convertito con la legge 11 settembre 2020, n. 120, ha introdotto nuove norme per favorire l’utilizzo della bicicletta, anche nell’ottica di un miglioramento del sistema dei trasporti a seguito delle conseguenze che la pandemia ha portato, e continua a portare, sull’aumento del traffico automobilistico e la “crisi” del trasporto pubblico locale. Tra questi interventi troviamo le nuove “corsie ciclabili” , le “case avanzate” da predisporre nei pressi di incroci semaforici, il “doppio senso ciclabile” e le “strade urbane ciclabili“.

Novità normative che, in realtà, erano richieste da anni dalle associazioni di ciclisti, FIAB in testa, e non solo, come strumento di facilitazione degli spostamenti in ambito urbano e ausilio alla pianificazione di città più visibili e conformi alle politiche ambientali nazionali ed europee.

Come spesso accade in Italia, però, le norme, specie se riguardano la circolazione stradale, e in particolare quando riguardano mezzi diversi dall’automobile, diventano subito di difficile interpretazione, e le amministrazioni, anche se ben intenzionate ad applicarle, si trovano davanti a dubbi e incertezze che possono vanificarne la portata.

Così un gruppo di esperti di mobilità ciclistica, su iniziativa del Centro Studi della FIAB, ha predisposto un documento rivolto al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e all’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) che cerca di fare chiarezza sulla normativa, sottolineandone l’immediata applicabilità e, soprattutto, evidenziando che in tutta Europa esistono, da anni, soluzioni simili.

Quasi contemporaneamente, però, è uscita una circolare del Ministero dell’Interno, Dipartimento della Pubblica Sicurezza, che, per alcune delle norme contenute nel Decreto Semplificazioni, rimanda a successive regolamentazioni, non considerandole immediatamente applicabili.

Si tratta, a parere del sottoscritto, di una visione poco flessibile del dettato normativo che, già nel titolo, si pone l’obiettivo di semplificare l’utilizzo delle biciclette, in particolare in questo periodo di emergenza. Il rimando a successive regolamentazioni, di fatto, vanificherebbe la ratio della norma.

Si confida che il confronto tra Associazioni, Ministero e ANCI porti ad un’interpretazione univoca e snella della normativa e a una sua immediata e diffusa applicazione.

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