Una festa collettiva ma anche un segnale forte per la cittadinanza e l’amministrazione: sono questi due elementi peculiari dei bike pride, grandi manifestazioni che riuniscono centinaia di persone in bicicletta per attraversare insieme le strade delle città. A Torino la tredicesima edizione si è svolta il 20 ottobre mentre per la prima volta il bike pride si è tenuto a Verona il 6 ottobre.
Bike Pride, la risposta di Verona a chi vede solo l’auto
Il Bike Pride veronese è stato un esperimento ben riuscito, che ha preso il via grazie anche allo scambio di consigli e buone pratiche con FIAB Torino Bike Pride dove tutto è nato nel 2010.
Come ci racconta Corrado Marastoni, presidente FIAB Verona, “l’evento ha portato circa 300 veronesi a pedalare insieme, molti dei quali mai visti prima. Tante anche le famiglie con i più piccoli al seguito, per un’esperienza risultata positiva e incoraggiante, che punta a diventare un appuntamento annuale, da mettere in relazione con le iniziative della SEM”.
Un evento voluto fortemente da FIAB Verona in un momento non facile per chi chiede di muoversi senza usare mezzi privati a motore: tra un giornalista cui “piacciono i ciclisti solo quanto vengono investiti” e un ministro e un parlamento che stanno cercando di approvare una riforma del Codice della Strada che ci allontana dal resto d’Europa, passando per una certa politica locale che non perde occasione di cavalcare le istanze di chi non vede che le auto per muoversi e fare acquisti in città.
Per questo si è invitata la cittadinanza a pedalare insieme per 8 chilometri, per rendersi visibili e testimoniare la voglia di una città differente, in cui tutti possano spostarsi in sicurezza col mezzo preferito nel rispetto reciproco.
A Torino l’ottava edizione di Bike Pride
“Democrazia dello spazio pubblico. La strada come bene collettivo, sicuro, accessibile” è il tema messo al centro della tredicesima edizione del Bike Pride torinese, un evento attesissimo e partecipato organizzata da FIAB Torino Bike pride.
Milo Cuniberto, presidente FIAB Bike Pride, commenta così l’evento: “L’edizione di quest’anno del Bike Pride è stata come sempre un successo, nonostante la pioggia 800 persone hanno pedalato per chiedere una città più giusta ed equa, dove la strada diventi un bene democraticamente condiviso tra biciclette, auto e pedoni. La bicicletta è lo strumento per eccellenza per accompagnare la transizione energetica delle nostre città e per renderle dei luoghi più sicuri e accoglienti in cui vivere.”
In sella quindi per un percorso ad anello di 14 km, da Parco Ruffini passando per Pozzo Strada, Borgo San Paolo, Crocetta, Santa Rita, Lingotto.
La strada è luogo di uguaglianza, gli spazi pubblici vanno distribuiti equamente alle persone
Come ribadisce la voce di FIAB Torino Bike pride, la strada è un luogo di uguaglianza che appartiene alla collettività, in cui potersi muovere serenamente, organizzare attività sociali e comunitarie, ma anche in cui coltivare l’autonomia della mobilità delle bambine e dei bambini garantendo l’accessibilità alle scuole in sicurezza, a piedi o in bicicletta. La richiesta quindi avanzata alla città riguarda l’impegno a sviluppare una strategia di medio-lungo periodo volta a una mobilità a Torino più accessibile dove gli spazi pubblici siano distribuiti equamente tra tutte le persone.
In particolare Cuniberto sottolinea che “I mancati investimenti di oggi comportano una spesa sanitaria crescente, in Italia sono circa 12 i miliardi di euro che si risparmierebbero se la popolazione si muovesse in maniera più attiva raggiungendo così gli standard minimi di attività fisica indicati dall’OMS. Studi confermano come l’aumento di persone che si spostano attivamente contribuiscano a creare un ambiente più sicuro quindi una riduzione dell’incidentalità, che in Italia conta solo nel 2023 224.634 persone ferite e 3039 morti per una spesa equivalente di 18 miliardi di euro”.
In quest’ottica FIAB Torino Bike pride sta collaborando al potenziamento del progetto di bike sharing promosso dalla Rete delle Portinerie di Comunità®, finanziato all’interno del progetto SEFIT (FSE+). Il progetto ha l’obiettivo di diffondere sempre più i temi della mobilità attiva aiutando il necessario cambiamento culturale, offrendo un servizio di bike sharing accessibile dal punto di vista economico e che offra oltre alle biciclette anche la possibilità di sperimentare le cargo bike per il trasporto di persone e/o cose, strumento sempre più indispensabile all’interno della città.
Il ricordo di FIAB Bike Pride per Gabriele Del Carlo
Ad ogni pedalata il ricordo dell’associazione va a Gabriele Del Carlo che Il 1° aprile 2023 ha perso la vita in un incidente in montagna. Sempre in prima fila ai Bike Pride, è stato uno dei soci fondatori di FIAB Torino Bike Pride. Per ricordare il suo impegno, l’associazione con il patrocinio della RUS – Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile ha avviato un premio di tesi di laurea sui temi della mobilità attiva. Le candidature possono essere inviate fino al 31 marzo 2025. Per partecipare maggiori informazioni qui.