Padova docet. Se chiudi ai ciclisti impoverisci la città.

Padova docet. Se chiudi ai ciclisti impoverisci la città.

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La vicenda del comune di Padova è emblematica di cosa può significare la bicicletta per l’economia locale di una città.

Il sindaco Bitonci di Padova con un’ordinanza ha vietato l’accesso, nella vasta area pedonale del centro cittadino, alle biciclette il sabato dalle 16. Questo provvedimento ha portato ad un drastico calo delle vendite nei negozi: – 50% degli acquisti. (ndr: si veda qui)

Senza entrare nel merito della scelta politico-amministrativa, ci domandiamo come si possa ancora pensare di gestire gli spazi pubblici in funzione elettoralistica (in un senso o nell’altro), in barba a qualsiasi ragionamento di tipo tecnico.

Sono numerosi gli studi economici che evidenziano che il commercio locale è l’elemento che rende viva una città e contribuisce alla sua ricchezza. Ed è ormai chiaro che il piccolo commercio può svilupparsi appieno solo in aree fruibili da persone a piedi o in bicicletta, in contesti urbanistici che permettono una vita di relazione e d’incontro dove si va volentieri anche solo per passeggiare.

Un recente report (marzo 2016) di ECF Shopping by bike riporta dati molto significativi: nella sola Europa i consumatori che utilizzano la bicicletta per lo shopping spendono 111 miliardi di euro l’anno. In testa alla classifica la Germania con il 13% di spostamenti in bicicletta e 37 milioni di euro di spese: e l’Italia? Con solo il 5% di share modale di spostamenti in bicicletta (dato nazionale) spende circa 11 milioni di euro.

Ma se non vogliamo prendere per buoni i dati dei numerosi studi, basta fare due conti banali sullo spazio occupato da una sola auto che può portare al massimo 4/5 potenziali clienti: in quello stesso spazio si possono parcheggiare 8/10 biciclette, con 8/10 potenziali clienti. Se poi chi arriva in auto parcheggia per un’intera giornata addio potenziali clienti anche di altre auto!

Togliere biciclette dalle città, come ha fatto il sindaco di Padova, equivale a togliere risorse economiche alle imprese locali.

Il caso è eclatante – dice Kevin Mayne, di ECF – Ogni volta che ho visitato Padova, l’ho trovata una città con una forte presenza e cultura ciclistica, che propongo sempre come buon esempio a livello internazionale. Risulta chiaro a chiunque che il centro economico della città è costruito intorno alla bicicletta: le bici rendono le attività commerciali e ricreative accessibili a tutti, il tutto senza inquinare l’ambiente. Questo mette Padova sulla buona strada per diventare una città ciclistica riconosciuta a livello internazionale, offrendole l’opportunità di affiancarsi agli altri leader indiscussi, come Copenaghen e Amsterdam. Sono rimasto molto sorpreso nel sentire che l’amministrazione comunale non riconosce il proprio successo in questo settore, che dovrebbe invece renderli estremamente fieri. Penso che dovrebbero sfruttare meglio l’anima ciclistica della città per promuoverne la vitalità ancora di più.” (ndr: Padova nel blog personale di Kevin Maine)

Concludendo: piaccia o no, i migliori alleati del commercio cittadino sono pedoni e ciclisti.

Chi pensa ancora di poter invertire questa tendenza in favore dell’auto privata è fuori dal tempo e quella città è destinata al caos e ad un lento ma inesorabile impoverimento.