La situazione della rete cicloturistica italiana (1° parte – Nord Italia)

La situazione della rete cicloturistica italiana (1° parte – Nord Italia)

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 NORD ITALIACENTRO ITALIASUD ITALIA ED ISOLE – UNO SGUARDO GENERALE

Qual è la situazione della rete cicloturistica italiana? Abbiamo chiesto ai Coordinamenti Regionali della FIAB di farci il punto della situazione a livello regionale. Poi chiederemo ad Antonio Dalla Venezia, responsabile area cicloturismo della FIAB, di commentare le risposte ed un sunto sullo stato dello sviluppo dei collegamenti interregionali, nazionali ed europei.

Le domande rivolte ai Coordinamenti, parlando di reti cicloturistiche e ciclovie, sono le seguenti.

1) A che punto siamo? Esiste un progetto di rete regionale?

2) Cosa è in fase di realizzazione e cosa è già stato realizzato? Eventuali pregi e criticità.

3) Cosa ci sarebbe ancora da realizzare? Priorità, proposte, iniziative e “battaglie” FIAB.

Vediamo la situazione suddividendo l’Italia tra nord, centro e sud Italia ed isole (con l’avvertenza che per alcune Regioni ci si è limitati a mettere il link alla pagina della Regione che illustra il Piano, invece di ripetere notizie ufficiali).

Già in questa prima puntata, sul Nord Italia, mancano alcune Regioni. Ci proponiamo di completare il quadro non appena i responsabili dei Coordinamenti FIAB locali riusciranno a farci avere le loro note.

La situazione illustrata è aggiornata a marzo/aprile 2016. Pertanto seguiranno eventualmente integrazioni e novità.

NORD ITALIA

EMILIA ROMAGNA

A cura di Bibi Bellini (Coordinatore Regionale)

A che punto siamo? Esiste un progetto di rete regionale?

In Emilia-Romagna risale al 31 luglio 2014 la delibera della Giunta Regionale che approva lo schema di Rete delle ciclovie regionali finalizzata alla promozione del cicloturismo.

Si tratta del risultato di un percorso che la Regione ha messo in atto consultando tutte le province e cercando di fare sintesi e di mitigare i campanilismi. Criteri fondamentali e che hanno indirizzato le scelte sono stati la piena adozione dei percorsi Eurovelo e Bicitalia.

Cosa è in fase di realizzazione (precisare in che fase) e cosa è gia stato realizzato? Eventuali pregi e criticità.

Dall’approvazione della Rete a oggi non si è fatto moltissimo se non sottoscrivere un protocollo d’intesa tra Regione e principali associazioni ambientaliste (tra cui Fiab) in cui si è ribadito la necessità di una legge regionale che potesse, se adeguatamente finanziata trasformare il piano in buona parte sulla carta in una infrastruttura all’altezza di una regione che la vede attraversata da ben tre percorsi eurovelo.

Cosa ci sarebbe ancora da realizzare? Priorità, proposte, inziative e “battaglie” FIAB (relative alla rete o a singoli percorsi, o aspetti vari).

FIAB regionale si aspetta ora di vedere le fasi più “di piano” ovvero tempi di realizzazione, priorità e risorse da dedicare allo sviluppo dello schema di rete a partire dall’annoso problema della segnaletica.

In questo senso riteniamo che segnalare al più presto con cartellonistica dedicata, un migliaio di km già pedalabili oggi in Regione, grazie a un mix di percorribilità offerta da piste ciclabili e strade a viabilità minore, potrebbe offrire da subito nuovo slancio al cicloturismo e all’imprenditoria connessa al settore.

In attesa di completare il piano è necessario valorizzare al più presto il “pedalabile oggi” a beneficio soprattutto di un’utenza ciclistica “normale” ovvero non tanto il biker estremo o l’amatore ossessionato dai tempi e dai primati, ma chiunque possieda una bici e abbia voglia di usarla per visitare un territorio di grande interesse sia sotto il profilo artistico che quello agroalimentare.

Auspichiamo pertanto che si possa procedere speditamente alla concreta realizzazione della rete regionale con opportuna segnaletica e alla nascita di un adeguato Ufficio regionale per la mobilita’ ciclistica.

FRIULI VENEZIA GIULIA

A cura di Nicola Pieri (delegato dal Coordinatore Federico Zadnich )

A che punto siamo? Esiste un progetto di rete regionale?

La Regione FVG ha ideato la ReCiR (Rete delle Ciclovie di interesse Regionale). Tutta la storia, i dettagli e i riferimenti normativi sono riportati in questa pagina sul sito della Regione:

Si tratta in pratica di 10 percorsi che tagliano la Regione da nord a sud e da est a ovest secondo varie direttive, interconnettendosi con Bicitalia ed Eurovelo.

Cosa è in fase di realizzazione (precisare in che fase) e cosa è gia stato realizzato? Eventuali pregi e criticità.

Secondo il sito sono stati realizzati circa 450 km su oltre 1000 previsti. Ho i miei dubbi, mi sembra un numero sovrastimato.

La competenza sulla progettazione e sulla realizzazione è sempre stata delle Provincie, ma in questa regione la legge di riforma degli enti locali ne prevede la cancellazione (quella di Pordenone già non esiste più, Trieste e Gorizia terminano il mandato a luglio, Udine nel 2018) poi tutto passerà alla regione.

Finora gli interventi sono stati un po’ a spot, a seconda della sensibilità dei vari Enti.

La ciclovia FVG1 (tratto italiano dell’Alpe Adria, che collega Salisburgo a Grado) è forse la più famosa e quella a cui sono state destinate le maggiori risorse, anche se tutt’oggi è tutt’altro che completata.

Lo stato di lavori è seguito con precisione da Mario Saccomano sul suo sito: http://www.ciclovia-alpeadria-radweg.eu/it/

Partendo da nord, manca il tratto Confine di Stato – Tarvisio: sembra che siano stati trovati i finanziamenti e i lavori possano partire entro l’anno.

Da Tarvisio partono i 50 km più spettacolari, ricavati sul vecchio sedime ferroviario. Gran parte del tracciato è ok, grazie anche a lavori costanti di manutenzione ad opera soprattutto della Comunità Montana. Mancano alcuni tratti di connessione in zona Pontebba. In località Resiutta mancano una decina di km importanti perchè costringono la percorrenza di una strada statale: un primo lotto è in fase di realizzazione, un secondo lo sarà speriamo il prossimo anno.

Da Carnia a Gemona il tracciato è stato innaugurato l’anno scorso.

Da Gemona a Udine il tracciato esiste solo sulla carta, con gravi problemi anche nella tabellazione, risolti parzialmente con lavori in corso o pianificati a breve.

Anche il tratto Udine – Palmanova è un po’ carente di tabellazione. Da Palmanova a Grado il tracciato è perfetto e spettacolare.

La FVG2 (Eurovelo 8, Adriabike) è presente solo sulla carta da Lignano a Cervignano (eccezion fatta per alcuni tratti), fino a Grado coincide con la FVG1, da Grado a Monfalcone è presente per la prima metà, mentre la seconda è in fase di realizzazione da parte della provincia di Gorizia (inaugurazione del primo lotto prevista a giugno). Da Monfalcone a Trieste esiste solo il progetto.

Le altre FVG individuate dalla ReCiR sono presenti solo sulla carta o poco più. Alcune presentano tratti ciclabili, scollegati fra di loro e con una tabellazione carente o fuorviante (spesso sono il frutto di altre progettazioni, comunali o provinciali, scoordinate fra di loro). Altre ancora non si è deciso nemmeno dove farle passare. Si sente in tutto ciò la mancanza di un organo centrale di controllo e di decisione. Alcuni progetti (non di ciclabili, ma più che altro di marketing del territorio legato al cicloturismo) sono comunque meritevoli di citazione.

Ad esempio il progetto Slow Collio che ha consentito di rendere ciclabili diversi sentieri del Collio goriziano (che potrebbero benissimo fare da base per la FVG3) o il progetto Terra dei Patriarchi della Provincia di Udine che individua percorsi ciclabili e spinge verso un club di prodotto in provincia di Udine.

Cosa ci sarebbe ancora da realizzare? Priorità, proposte, iniziative e “battaglie” FIAB (relative alla rete o a singoli percorsi, o aspetti vari).

In primis il completamento della ReCiR.

Ma tutte le richieste di FIAB alla Regione sono raccolte nella Carta di Chiusaforte, un memorandum che FIAB regionale ha sottoscritto, assieme ad altri portatori di interesse e presentato alla Regione nel corso di un evento lo scorso settembre.

Sono in corso diverse attività che non sono incluse nella Carta. Ad esempio nel corso del 2016 si è instaurato un positivo dialogo con Trenitalia che, grazie anche all’entrata in servizio di nuovi trani regionali più indicati per il cicloturismo, consentirà (speriamo) di migliorare i servizi legati all’intermodalità.

La Regione nel 2015 ha indetto un primo bando che ha riservato 2 mld di € ad interventi di zone 30 in aree urbane: 10 comuni sono risultati vincitori e nel corso del 2016 vedranno realizzati questi progetti. Seguiranno nuovi finanziamenti. Un membro della giuria che ha stilato la graduatoria dei progetti è stato designato da FIAB quale esperto della materia.

LOMBARDIA

A cura del coordinatore Regionale Piercarlo Bertolotti

1) A che punto siamo? Esiste un progetto di rete regionale?

Nell’aprile del 2014 Regione Lombardia ha approvato il Piano Regionale della Mobilità Ciclistica.

Il Piano individua il sistema ciclabile di scala regionale organizzato in 17 Percorsi ciclabili di Interesse regionale, affronta il tema della intermobilità e di una segnaletica di direzione dedicata ai ciclisti.

2) Cosa è in fase di realizzazione e cosa è già stato realizzato? Eventuali pregi e criticità.

Gli itinerari in gran parte completati riguardano il sistema dei navigli (Grande, Pavese e Martesana), il canale Villoresi (dal Ticino a Monza) e alcuni tratti delle ciclabili di fiumi (Ticino, Adda, Oglio), la Ciclopista del Sole (tratto Peschiera Mantova), la Valchiavenna.

Restano in gran parte invece da sviluppare gli itinerari della Pedemontana alpina, del Po e dei fiumi minori (come Olona e Lambro).

Le criticità maggiori sono rappresentate dai tratti in uscita dai grandi centri (tratto Pavese a Milano, tratto Adda a Lecco, uscite da Brescia e Bergamo).

Sul fronte della progettazione dei tratti mancanti grande stimolo è arrivato dai bandi della Fondazione Cariplo: quasi tutte le ciclovie relative agli assi fluviali sono stati interessati dalla redazione dei studi di fattibilità.

Per quanto riguarda le realizzazioni, Regione Lombardia ha messo a disposizione 20 milioni dei fondi POR FESR per la realizzazione degli itinerari regionali ed il collegamento alle stazioni ferroviarie, con particolare riferimento alle aree metropolitane. In questo modo è possibile realizzare, in zone fortemente antropizzate, itinerari utili sia per lo spostamento casa-lavoro che come parte della rete cicloturistica. Definizione dei progetti finanziati entro luglio, inizio lavori nel 2017, conclusione entro il 2020.

3) Cosa ci sarebbe ancora da realizzare? Priorità, proposte, iniziative e “battaglie” FIAB.

Il monitoraggio sullo sviluppo della rete ciclabile a livello regionale, provinciale e comunale realizzato con la collaborazione di Fiab mette in luce un costante impegno nella realizzazione di infrastrutture per la ciclabilità (oltre a piste, velostazioni, bike sharing etc) soprattutto dei comuni in rapporto al calo fisiologico degli interventi provinciali.

La frammentazione degli interventi resta un nodo da sciogliere insieme ad una vera e propria promozione del cicloturismo in Lombardia. In questo senso occasione importante è rappresentata dell’anno del turismo lombardo 2016-2017.

Il coordinamento regionale continua la promozione degli itinerari con il Lombardiainbici 2016 (giunto alla 5*edizione) che si svolgerà a fine settembre con la promozione della Vie Delle Risaie da Novara a Isola della Scala attraversando tutte le realtà risicole della Lombardia.

Vera criticità, come in gran parte d’Italia, l’intermodalità ed il trasporto delle bici sui treni, tasto dolente per uno sviluppo maturo del cicloturismo lombardo . I contatti e le pressioni su Trenord continuano, i risultati tardano ad arrivare.

VAL D’AOSTA – PIEMONTE – LIGURIA
(Coordinamento FIAB Nord Ovest)

A cura di Giorgio Ceccarelli (Coordinatore Fiab Nord Ovest)

A che punto siamo? Esiste un progetto di rete regionale?

Esiste il progetto di Rete Ciclabile LIgure, RCL.

Cosa è in fase di realizzazione (precisare in che fase) e cosa è gia stato realizzato? Eventuali pregi e criticità.

Quanto realizzato si vede al link di cui sopra.

In pratica di percorsi in sede propria ci sono le ciclabili di:

– SanRemo

– Dolceacqua

– Bormida

– Varazze

– Arenzano

– Valle Fontanabuona

– Framura / Levanto

In ultimazione entro il 2016:

– ciclabile Cogoleto per collegare i 15 km tra Arenzano e Varazze e altri interventi ad Arenzano

– Canale Lunense (tratto di EV 5 Francigena tra due confini toscani)

In progettazione e/o parzialmente finanziati:

– il collegamento della Sanremo fino al Confine

– la risalita della valle Impero per collegarsi sulla Val Tanaro (possibile alternativa invernale a EV8 attualmente sulla val Roia)

– il collegamento da Varazze a Savona

– il collegamento da Deiva a Framura

– alcuni completamenti in Lunigiana connessi alla ciclabile del Canale Lunense

Cosa ci sarebbe ancora da realizzare? Priorità, proposte, inziative e “battaglie” FIAB (relative alla rete o a singoli percorsi, o aspetti vari).

La priorità di FIAB, peraltro coincidente con la programmazione regionale, è di ultimare il percorso costiero dal Confine con la Francia a Sarzana, già in fase avanzata di realizzazione.

In particolare FIAB sta spingendo sul tratto da Genova a Savona.

VENETO

A cura di Corrado Marastoni (vice Coordinatore FIAB Veneto)

A che punto siamo? Esiste un progetto di rete regionale?

Dal punto di vista progettuale la rete regionale è stata strutturata in un Master Plan del 2004 aggiornato nel 2014, con circa 1.000 km di percorsi ciclabili; naturalmente il Master Plan recepisce al suo interno i percorsi a valenza nazionale ed europea che solcano il territorio regionale. I documenti con i loro allegati sono reperibili nel Sito Regione Veneto.

Dal punto di vista turistico, l’offerta principale è organizzata nella REV (Rete Escursionistica Veneta) in 4 itinerari lunghi (I1 Ovest-Est da Garda a Venezia; I2 Anello Veneto Vicenza-Bassano-Asolo-Treviso-Venezia-Chioggia-Terme Euganee-Padova-Vicenza; I3 Via del Mare Rovigo-Adria-Delta del Po-Chioggia-Iesolo-Caorle-Bibione; I4 Nord-Sud da Cortina d’Ampezzo a Venezia) e 7 Escursioni medie; una ricca documentazione della REV si trova nel sito turistico della Regione Veneto.

Cosa è in fase di realizzazione (precisare in che fase) e cosa è gia stato realizzato? Eventuali pregi e criticità.

I 4 itinerari lunghi e le 7 escursioni dell’offerta turistica principale REV, oltre a diversi altri percorsi a valenza provinciale o intercomunale, sono già stati descritti e segnalati direttamente dalla Regione o con l’intervento delle singole Province, usando tabelle stradali dalla grafica unitaria integrate da un’esauriente documentazione digitale (mappe pdf, file gps…) reperibile nel sito citato in precedenza. Anche se alcuni tratti di questi percorsi sono ancora da mettere in completa sicurezza, questo insieme costituisce senza dubbio un punto favorevole della nostra ciclabilità regionale, forse l’esempio più completo di offerta cicloturistica nel panorama italiano (eccezione fatta per i casi particolari delle Province Autonome di Trento e Bolzano).

D’altra parte la completa realizzazione della rete del Master Plan e i suoi possibili sviluppi procedono un po’ a singhiozzo e con interventi non sempre dettati da un condivisibile ordine di priorità. Ad esempio la Ciclovia del Sole, che in Veneto passa per il tratto da Borghetto d’Avio (confine con la Provincia di Trento) a Borghetto di Valeggio sul Mincio (confine con la Provincia di Mantova), resta ancora da segnalare e attrezzare nel fondamentale tratto centrale tra Rivoli Veronese e Peschiera del Garda. Un altro esempio è costituito da un recente finanziamento regionale per percorsi ciclabili per un importo inizialmente di 35 milioni di euro via via ridotti a 14, che dopo un iter travagliato ha finito per premiare solo una parte dei progetti meritevoli per importanza e/o coerenza col Master Plan.

Cosa ci sarebbe ancora da realizzare? Priorità, proposte, inziative e “battaglie” FIAB (relative alla rete o a singoli percorsi, o aspetti vari).

Come detto, il Veneto dispone di vari apprezzati percorsi cicloturistici, tra i quali alcune eccellenze per interesse e frequentazione. Tra esse spicca in particolare l’itinerario I1 Garda-Venezia, percorso da circa 6.000 persone all’anno documentate con circa 4 milioni di euro di ricaduta all’anno: per esso il tratto da Vicenza a Padova lungo il Bacchiglione si può considerare ben realizzato in prevalente sede propria, mentre i due tratti da Verona a Vicenza ed da Padova a Venezia, pur suggestivi nelle loro peculiarità ambientali e artistiche, sono ancora da realizzare in sede prevalentemente protetta. Un altro esempio di percorso di eccellenza è I4 (Cortina d’Ampezzo-Venezia) che comprende due perle turistiche come la Lunga Via delle Dolomiti tra Cortina e Calalzo di Cadore e la Ciclovia del Sile tra Treviso e Iesolo.

Nonostante questi indubbi punti di forza del sistema regionale, FIAB Veneto sostiene che c’è ancora molto lavoro da fare per completare e migliorare la rete: il punto di partenza del nostro lavoro di stimolo delle istituzioni amministrative sarà riportare il discorso sul merito degli interventi, dando ad essi il giusto ordine di priorità in base all’importanza strategica. Tra questi interventi prioritari su cui lavorare in futuro citiamo ad esempio:

– il completamento della Ciclovia della Valsugana (Trento-Venezia) specie nel tratto a sud di Bassano del Grappa;

– il completamento della Ciclovia del Sole nel tratto tra Rivoli e Peschiera;

– lo sviluppo della Litoranea Veneta (EV8) anche con intermodalità bici+barca;

– il completamento del tratto Belluno-Feltre-Primolano-Bassano per chiudere l’anello ciclabile della Dolomiti (Valsugana, Adige, Isarco, Pusteria, Dobbiaco, Cortina, Belluno);

– il completamento dei tratti critici della ciclovia dell’Adige dalla periferia nord di Verona fino alla foce in Adriatico.

TRENTINO – ALTO ADIGE

Non esiste un Coordinamento FIAB Trentino-Alto Adige (FIAB Trento fa riferimento al Coordinamento FIAB del Veneto).

Sulla rete cicloturistica del Trentino si può consultare il sito della Provincia Autonoma di Trento.