La situazione della rete cicloturistica italiana (3° parte – Sud Italia ed isole)

La situazione della rete cicloturistica italiana (3° parte – Sud Italia ed isole)

Condividi!

 NORD ITALIA – CENTRO ITALIASUD ITALIA ED ISOLE – UNO SGUARDO GENERALE

Qual è la situazione della rete cicloturistica italiana? Abbiamo chiesto ai Coordinamenti Regionali della FIAB di farci il punto della situazione a livello regionale.

Le domande rivolte ai Coordinamenti, parlando di reti cicloturistiche e ciclovie, sono le seguenti.

1) A che punto siamo? Esiste un progetto di rete regionale?

2) Cosa è in fase di realizzazione e cosa è già stato realizzato? Eventuali pregi e criticità.

3) Cosa ci sarebbe ancora da realizzare? Priorità, proposte, iniziative e “battaglie” FIAB.

Questa è la terza puntata sul Sud Italia e Isole. La situazione illustrata è aggiornata a marzo/aprile 2016. Pertanto seguiranno eventualmente integrazioni e novità.

SUD ITALIA ED ISOLE

CALABRIA

Non esiste un Coordinamento FIAB in Calabria.

CAMPANIA

A cura di Massimo Mazzone (delegato dal Coordinatore Regionale Titti Vollero)

testo modificato il 7 giugno 2016 a seguito dell’approvazione di un collegato alla legge finanziaria della Regione  che introduce un Piano Regionale della Mobilità Ciclistica

A che punto siamo? Esiste un progetto di rete regionale?

Riguardo alla rete regionale, lo studio di fattibilità Cyronmed del 2007 ha avuto come obiettivo la definizione di una rete ciclabile in grado di rispondere al meglio alla volontà di attivare su scala locale concrete scelte di mobilità sostenibile. In altre parole, le grandi percorrenze sono state connesse con le esigenze di trasporto locale dei cittadini. Quindi per rispondere alla domanda 1, un progetto di rete regionale esiste ma non è attuato.

Cosa è in fase di realizzazione (precisare in che fase) e cosa è gia stato realizzato? Eventuali pregi e criticità

E’ oramai definito e consolidato l’itinerario francigeno in Campania, da Nord ad Est, ovvero da Presenzano (CE) ad Apice (BN) luoghi di confine con le regioni limitrofe. In occasione della Bicistaffetta 2014 e 2015 è stata apposta anche una prima segnaletica di tipo adesivo. Il percorso risponde bene ai parametri Eurovelo; migliorìa auspicabile è la realizzazione di collegamento tra il rione ferrovia di Benevento con la ciclabile “Paesaggi Sanniti”.

Anche la Ciclabile del Volturno rappresenta un buon progetto già realizzato con segnaletica tra Presenzano e Capua. Qui è auspicabile l’estensione della Ciclovia fino a Castelvolturno, itinerario di connessione tra Ciclovia del Sole e Ciclovia Francigena già indivuato nello studio Cyronmed.

Ancora, per effetto di risorse individuate dal governo, è in fase di elaborazione il tratto Campano della Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese tra Caposele (AV) e Calitri (AV). Il progetto è seguito direttamente dalla Fiab sul territorio con un coordinamento.

Infine, la Ciclovia del Sole: purtroppo tutto è ancora fermo allo studio Cyronmed dove il percorso dal Garigliano a Salerno passando per Napoli è caratterizzato da un notevole traffico autoveicolare, a svantaggio della sicurezza. Ne consegue la necessità, di una intermodalità con il sistema dei trasporti su ferro (esistenti e di progetto). Nel Cilento invece il percorso è attraente ed il coordinamento Fiab Campano sta spingendo per la valorizzazione di particolari segmenti in continuità con la Basilicata.

Cosa ci sarebbe ancora da realizzare? Priorità, proposte, inziative e “battaglie” FIAB (relative alla rete o a singoli percorsi, o aspetti vari).

il coordinamento campano è fortemente impegnato a promuovere l’approvazione di una legge regionale sulla mobilità in bici. A gennaio, al termine di un intenso forcing è stato approvato un collegato alla legge finanziaria che introduce un Piano Regionale della Mobilità Ciclistica e l’istituzione di un tavolo tecnico con le associazioni maggiormente rappresentative.

Per quanto concerne invece i percorsi, stiamo definendo il tracciato della Ciclovia Appennica tra la Campania, il Molise e l’Abruzzo. Un itinerario molto suggestivo che consentirà di pedalare nella nostra regione dalle pendici del Matese a quelle dei Picentini in Irpinia collegando i due capoluoghi, Benevento e Avellino.

Nell’Area Cilento il TRACCIATO T4 del progetto CY.RO.N.MED –tracciato dalla città di Salerno a Sapri.

Nell’analizzare il tracciato di fattibilità preliminare bisognerà tenere conto di molte situazioni precarie che sono sopravvenute in questi ultimi periodi.

La nostra proposta è Interessare le amministrazioni e le istituzioni locali, per riprendere il progetto CY.RO.N.MED e realizzare quanto possibile nell’imminenza:

  • 1) sulla statale 562 detta Mingardina, una pista ciclabile che possa raccordare la zona costiera con l’interno e con la stazione ferroviaria di San Severino di Centola, mettendo in sicurezza i ciclisti lungo un percorso che potrebbe risultare pericoloso.
  • 2) Recuperare il tratto dismesso di ferrovia San Severino – Celle di Bulgheria di circa km.3 situato in un pregevole area paesaggistica, storico-culturale. Tratto che potrebbe essere integrato nella ciclovia. (vedi allegato)

PUGLIA – BASILICATA

A cura di Giuseppe Dimunno – Coordinatore FIAB Puglia e Basilicata

A che punto siamo? Esiste un progetto di rete regionale?

Sì, sin dal 2007 grazie al progetto di cooperazione internazionale CyronMed – Cycle Route Network of the Mediterranean la Puglia è stata l’unica delle quattro regioni partner (le altre: Campania, Calabria, Basilicata) ad aver pianificato una rete basata sugli itinerari Bicitalia e Eurovelo. Manca una segnaletica regionale ed un piano d’azione quale dovrebbe essere il Piano Regionale della Mobilità Ciclistica, previsto dalla legge regionale del 2013.

In Basilicata, invece, è in atto un’interlocuzione con la Regione, che si spera produrrà l’inserimento nel nuovo Piano Regionale dei Trasporti di una sezione sulla mobilità ciclistica e finalmente una legge regionale di settore.

Cosa è in fase di realizzazione (precisare in che fase) e cosa è gia stato realizzato? Eventuali pregi e criticità.

La Regione Puglia in proprio ha realizzato 10 km di Ciclovia dell’Acquedotto in Valle d’Itria, a cui potrebbero aggiungersi altri 5 km entro quest’anno.

Nel caso dei fondi europei per gli enti locali e i GAL erogati per via della Regione non viene effettuata una verifica della coerenza degli interventi concretamente attuati con gli obiettivi descritti nei bandi regionali, quindi con risultati a macchia di leopardo.

Cosa ci sarebbe ancora da realizzare? Priorità, proposte, inziative e “battaglie” FIAB (relative alla rete o a singoli percorsi, o aspetti  vari).

Servirebbe una cabina di regia (perché no, partecipata dalle associazioni?) deputata al monitoraggio dei progetti degli enti locali, dei parchi, dei GAL, etc., che poi sono i soggetti attuatori della maggior parte della rete. E servirebbe inoltre un budget annuale di fondi propri regionali per dare continuità e visione al disegno di rete.

SARDEGNA

A cura di Italo Meloni (Regione Sardegna)

A che punto siamo? Esiste un progetto di rete regionale?

La Regione Sardegna con il Piano Infrastrutture DGR 22/1 del 07/05/2015 ha previsto la «Realizzazione della rete regionale degli itinerari ciclabili – 1° intervento funzionale» con un investimento iniziale di ( milioni di euro in 4 anni, delegando l’ARST Azienda Regionale Servizi Trasporto alla stesura di un Piano regionale della rete ciclabile e dei primi progetti di intervento. Allo stato attuale è stata individuata una rete di massima due dorsali costiere, occidentale ed orientale, di 1220 km in totale e una dorsale centrale 293 km che sono in fase di ulteriore pianificazione e studio di dettaglio.
http://www.fiab.info/download/Meloni_28_Nov.pdf

Cosa è in fase di realizzazione e cosa è già stato realizzato? Eventuali pregi e criticità.

Come detto il piano è in fase di realizzazione come pure tutta una serie di piste ciclabili a livello urbano e metropolitano con fondi POR. Alcuni di questi interventi sono già stati realizzati.

Cosa ci sarebbe ancora da realizzare? Priorità, proposte, iniziative e “battaglie” FIAB.

Il problema principale è la mancanza di coordinamento delle iniziative e la frammentazione delle competenze. Non c’è una struttura unica (ufficio della mobilità ciclistica) che attualmente abbia il compito di coordinare le iniziative, con tutto ciò che comporta, ed in futuro gestisca l’attuazione del piano.

SICILIA

Prossima pubblicazione.