Volontariato e mobilità sostenibile, l’accordo tra FIAB e CSVnet

Volontariato e mobilità sostenibile, l’accordo tra FIAB e CSVnet

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Stimolare interventi lungo tutta la Penisola per valorizzare il volontariato a favore dell’ambiente, promuovere la mobilità attiva e stili di vita sostenibili. È questo il fulcro dell’intesa siglata tra CSVnet, l’associazione che riunisce i 49 Centri di servizio per il volontariato (Csv) e FIAB, Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, che associa quasi 200 organizzazioni locali.

Come valorizzare in Italia il volontariato impegnato per l’ambiente

Secondo l’Istat l’Italia può contare su circa 115mila volontarie e volontari “green”, presenti in oltre 5400 associazioni impegnate quotidianamente nella salvaguardia e nella cura del territorio attraverso pratiche di cittadinanza attiva. Un patrimonio di forze diffuse in modo capillare che ha bisogno del giusto sostegno per agire in modo sempre più coordinato al fine di sensibilizzare e fare massa critica sui problemi ambientali.

Per questo l’accordo, che avrà durata biennale, prevede la collaborazione tra i Csv locali e le organizzazioni federate a FIAB, per sostenere e amplificare la partecipazione delle persone ai progetti locali, realizzare iniziative di formazione e ricerca rivolte a volontari, volontarie e cittadini oltre a favorire il dialogo con gli enti pubblici.

L’accordo tra FIAB e CSVnet

“L’intesa tra CSVnet e FIAB è un’iniziativa importante che mira a sfruttare il potenziale del volontariato e della mobilità sostenibile per affrontare le sfide ambientali in Italia” – commenta Chiara Tommasini, presidente CSVnet. “Collaborazioni come questa sono fondamentali per raggiungere sempre più volontari con i nostri interventi e supportare le organizzazioni nel creare un impatto positivo sul territorio e migliorare la vivibilità nelle nostre città”.

Tra gli ulteriori interventi previsti, ci sono anche azioni mirate al ricambio generazionale tra i volontari, l’istituzione di una cabina di regia per analizzare i bisogni delle organizzazioni territoriali favorendo infine l’accesso a forme di finanziamento per la realizzazione di progetti a forte impatto sociale.

Valeria Lorenzelli, vicepresidente FIAB spiega: “Questo accordo è un passo significativo verso un supporto concreto alle nostre associazioni e al volontariato sul fronte della ciclabilità. La gestione quotidiana delle attività associative spesso è ostacolata da una burocrazia mutevole da provincia a provincia. I Centri di servizio per il volontariato ci consentiranno di superare queste difficoltà gestionali e di arricchire le competenze dei nostri dirigenti locali. Inoltre la collaborazione sarà cruciale per raggiungere le giovani generazioni e coinvolgerne nuove. Insieme, possiamo rendere più accessibile ed attraente il volontariato ambientale e promuovere l’uso della bicicletta, contribuendo così a un futuro più sostenibile per tutti”.

CSVnet, come opera l’associazione nazionale dei Centri di servizio per il volontariato

CSVnet è l’associazione nazionale dei Centri di servizio per il volontariato (Csv). Nata nel gennaio 2003, associa i 49 Csv attivi in Italia, che con 300 punti di servizio e l’aiuto fornito da oltre 700 addetti, supportano ogni anno quasi 50mila realtà soprattutto piccole e poco strutturate, circa 1.600 tra enti pubblici e altri soggetti e 135mila cittadini, raggiunti dalle attività di promozione del volontariato.

Fornisce vari servizi di consulenza, formazione e sostegno e opera per promuovere la cultura del volontariato e fare in modo che la rete dei Csv, con il contributo delle fondazioni di origine bancaria, si consolidi quale sistema di “agenzie per lo sviluppo del volontariato sui territori”.

Si ispira ai principi enunciati nel “Manifesto per fare bene insieme“. Il Manifesto è il documento presentato nel gennaio 2023, frutto di un intenso lavoro che ha coinvolto l’intera rete dei Csv nel ripensare, in un’ottica di sviluppo, i servizi alle associazioni e potenziare il valore aggiunto delle risorse di un sistema capace di creare legami sociali e connessioni fra i diversi soggetti nelle comunità. Nel Manifesto sono fissati i principi che orientano gli sforzi e gli investimenti dei Centripromuovere la crescita delle esperienze associative, alimentare la collaborazione tra le realtà del volontariato, favorire la cooperazione tra volontariato, istituzioni e imprese, valorizzare le forme emergenti di volontariato, animare la cultura della convivenza, del dono e dell’aiuto, sviluppare le capacità organizzative del volontariato, riconoscere l’orizzonte dei diritti, focalizzare i problemi e le sfide dei territori a livello nazionale.