L’ ADFC, sorella di Fiab in Germania, è la più grande organizzazione del mondo della mobilità in bicicletta (140.000 soci). Seguendo e sviluppando una linea condotta coerentemente da anni l’ ADFC si lancia con forza nell’alleanza fra bici e trasporto su ferro nella “Allianz pro Schiene” di cui fanno parte organizzazioni della società civile, dell’ambientalismo, della difesa consumatori, del traffico e dell’auto e sindacati dei lavoratori.
Può stupire che nell’alleanza siano presenti anche alcuni automobil club: in Germania ne esistono diversi, ed il maggiore, l’ADAC, potente (e spesso prepotente) lobbista dell’auto significativamente non è nello schieramento, mentre troviamo quello di emanazione sindacale (ACE) e quello legato all’ambientalismo (VCD). Quest’ ultimo già nel nome esce dal mondo dell’auto e basta: si chiama infatti Club del Traffico (nel senso di trasporti) e riunisce gli interessi di ogni segmento della mobilità: anche i pedoni, i pendolari del trasporto pubblico locale e nazionale o di quello intermodale (es. auto+treno), i bambini in età scolare etc.
L’ADFC entra nella “Alleanza per le rotaie” con un significato preciso: “l’interfaccia ferro-bici necessita di azioni politiche. L’alleanza fra rotaie e ciclabilità è una importante cerniera fra rotaie e politica”, dichiara il segretario generale dell’ADFC B. Stork.
E così suona lo slogan che viene lanciato
“Bahn und Fahrrad sind natürliche Partner”
“Rotaie e bici sono alleati naturali”
Il tema dell’intermodalità treno+bici è sempre più al centro dell’attenzione, infatti notizie di questo tenore giungono anche dalla Gran Bretagna.
Il notissimo produttore di bici pieghevoli, la Brompton, lancia i suoi “moli di attracco” automatizzati iniziando dalla stazione di Oxford per poi espandersi sulle rete ferroviaria.
La Tern invece usa un approccio diverso per esempio con l’ente di trasporto pubblico di Amburgo ed alcuni altri: la vendita di un modello a prezzi scontati per il trasporto gratuito su treni, metropolitane etc. La stessa cosa la Tern aveva già fatto con Trenitalia.
Si tratta di iniziative di grande significato che toccano molto da vicino la “rete della nuova mobilità” in via di costruzione e sviluppo, in vista dell’appuntamento del 4 maggio a Milano.
La preparazione dell’evento, ancora in corso d’opera, vede un “salto” dalla manifestazione dei Fori Imperiali del 28 aprile 2012, incentrata sulla bicicletta e la sicurezza dei ciclisti nelle nostre città, verso un fronte ben più ampio (ed ambizioso) che tocca la mobilità nel suo complesso, per uscire dalla morsa mortale dell’auto al centro di tutti gli spostamenti quotidiani casa-lavoro, casa-scuola, per raggiungere servizi, per il tempo libero o altro ancora. Una abbraccio mortale quello dell’auto, che strangola le nsotre città e la loro vivibilità.
Le città italiane sono notoriamente al vertice mondiale per inquinamento, e la distanza invece di ridursi è aumentata. Ma non si tratta solo di aria o rumore, siamo purtroppo al vertice (negativo) anche per congestione, per un altissimo grado di “immobilità“che spesso sfocia nella paralisi.
La via d’uscita è seguire le orme del resto d’Europa, con scelte precise nel favorire o scoraggiare i diversi segmenti di mobilità, e nell’orientare gli investimenti in modo coerente: spostandoli dall’auto e relative infrastrutture, già troppo invasive ed ipertrofiche, a trasporto pubblico, ciclabilità, intermodalità.