Da quasi un anno spostarsi in bicicletta in Lombardia, puntando sull’intermodalità con i treni di Trenord, è una corsa a ostacoli. Lo scorso giugno, infatti, la società aveva comunicato la decisione drastica di proibire il trasporto di due ruote – a meno che non fossero pieghevoli – sui convogli. Il motivo? Le biciclette aumenterebbero il rischio di assembramenti a bordo. A un anno di distanza la Lombardia non ha ancora risolto la questione e, a seguito di un’audizione nella V Commissione Territorio e Infrastrutture della Regione a cui ha preso parte anche FIAB Lombardia, ebbene il coordinamento regionale della Federazione ha rilasciato un commento non proprio soddisfatto.
«Trenord – si legge nel comunicato – ha illustrato un piano di ammodernamento del materiale rotabile, con tempi poco certi e comunque non rapidi. In questo contesto, i dirigenti di Trenord dichiarano che le norme relative alla sicurezza si sono irrigidite e i treni che per decenni i lombardi hanno utilizzato per il treno+bici, molti con spazi polifunzionali per bici, carrozzine, grossi bagagli etc., ora non sono più “omologati” e la bicicletta non ci può più salire! A fronte di quali rischi? Quanti incidenti? Nessun dato, se non l’ammissione a bassa voce che incidenti a viaggiatori dovuti alla presenza di bici sono un generico “molto molto pochi”. Sospettiamo si sia allo zero, a fronte di decine di migliaia di bici trasportate negli ultimi anni».
Ora che il paese si sta impegnando con risorse importanti per investire sulla transizione ecologica – ecco il commento FIAB sul PNRR – la Lombardia rischia di rimanere indietro. «Si dia spazio al treno+bici come regola ovunque non sussistano problemi di sovraffollamento critico, individuando questi ultimi sulla base di indagini mirate e circostanziate – ribadisce il coordinamento lombardo – Il treno+bici è un’opzione importante (ovviamente non unica) sulla strada della transizione ecologica e della mobilità sostenibile, parole divenute oggi termini ufficiali dell’azione di Governo».