Durante la SEM 2017 abbiamo effettuato un’uscita in bici lungo un nuovo itinerario da Mestre alla ciclabile sull’ex ferrovia Ostiglia.
Eravamo più di 40 persone e abbiamo fatto sosta pranzo presso un area di ristoro lungo la pista.
Una partecipante ha chiuso la bici con il lucchetto e al momento di riprenderla si è accorta di non aver le chiavi con sè.
Nessuno di noi aveva dietro arnesi da scasso, né tantomeno l’oste. Quest’ultimo rammaricato per l’accaduto ha dichiarato: “non posso lasciare a piedi una della FIAB” e ha prontamente messo a disposizione una sua bici a noleggio per il rientro della socia.
Fin qui nulla di particolare, se non la gentilezza del tipo. Nessuno di noi si era qualificato (anche se la bandiera sventolava sopra una bici) e nessuno aveva intavolato uno specifico discorso. Si mangiava e basta.
Prima di ripartire il gestore mi si avvicina e mi dice: “qualche settimana fa è passato di qua l’ex Presidente della provincia di Padova e mi ha detto: se oggi tu lavori in questo contesto piacevole accanto ad una splendida pista ciclabile lo devi principalmente alla FIAB, io avrei fatto una camionale, e avrei sbagliato”.