Il via libero definitivo alla direttiva Case Green

Il via libero definitivo alla direttiva Case Green

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Venerdì 12 aprile è arrivato il via libero definitivo alla cosiddetta direttiva Case Green. Infatti L’ECOFIN, il Consiglio dei ministri europei dell’Economia e delle Finanze, ha approvato la direttiva sulla prestazione energetica degli immobili (Energy Performance of Buildings Directive, EPBD). Dei 27 Stati Membri, 20 hanno votato a favore mentre l’Italia e l’Ungheria hanno votato contro. Si sono invece astenute Croazia, la Svezia, la Slovacchia, la Repubblica Ceca e la Polonia. è questo dunque l’ultimo passaggio necessario per l’approvazione della direttiva che sarà pubblicata in Gazzetta ufficiale e poi entrerà in vigore. Gli Stati avranno due anni per recepirla.

Alessandro Tursi, Presidente FIAB, commenta: “Continuiamo a muoverci in una realtà fatta di contrasti: da un lato vediamo l’Europa impegnarsi per la transizione ecologica ed energetica, con grandi passi in avanti fatti per esempio con questa Direttiva e con la Dichiarazione Europea sulla ciclabilità, con un ripensamento della mobilità e la promozione dell’uso della bici, mezzo strategico per un futuro più sostenibile. Dall’altra parte, abbiamo sotto gli occhi un Paese guidato da un governo miope che va in direzione opposta. Pensiamo al modello Città 30 e in generale alla mobilità attiva che sono costantemente sotto attacco o considerati temi marginali”.

FIAB continua a mantenere gli occhi puntati sull’Europa, giocando la sua partita in Italia e nel panorama internazionale insieme a ECF, l’European Cyclists’ Federation, che ha avuto un ruolo chiave nel raggiungimento di questi traguardi importanti.

Gli obbiettivi della Direttiva Case green

Con la direttiva vengono fissati obiettivi di riduzione dei consumi energetici degli edifici che vengono distinti in residenziali, dove la gente abita, e quelli non residenziali, dove si trovano uffici e attività commerciali. In entrambi i casi sono previste nuove misure riguardanti i parcheggi destinati alle biciclette, come abbiamo già specificato nel dettaglio in un articolo precedente a cura del nostro Centro Studi.

La Direttiva si inserisce nel contesto del grande piano europeo per la transizione energetica chiamato Green Deal. Tra le altre cose, punta a ridurre il consumo energetico e le emissioni di gas inquinanti degli edifici entro il 2035, per poi arrivare alla realizzazione di immobili che non producano emissioni inquinanti entro il 2050.

La responsabilità degli stati e degli enti locali e il ruolo della FIAB

Ora la responsabilità di tradurre in pratica la nuova direttiva passa agli stati membri. Entro il 2026 la direttiva dovrà essere recepita, perciò la sua efficacia dipenderà da come verrà tradotta nella normativa nazionale. In Italia le regioni dovranno aggiornare la propria normativa e i comuni dovranno adeguare i propri regolamenti.

Questione particolarmente importante sarà la realizzazione effettiva degli interventi previsti. Ad esempio, i parcheggi bici dovranno avere caratteristiche adeguate e dovranno essere mantenuti nel tempo. Per questo sarà fondamentale che i cittadini siano informati dei loro diritti. E FIAB come sempre avrà un ruolo importantissimo sul territorio per informare chi utilizza la bicicletta, per fare pressione sugli enti locali e per controllare la qualità e il mantenimento dei parcheggi per le biciclette. Tutti gli studi dicono che mancanza di parcheggi bici comodi e sicuri negli edifici residenziali e non residenziali è un forte freno all’uso quotidiano della bicicletta.