La Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta ha tanti verticali di cui si occupa per sostenere lo sviluppo della mobilità ciclistica in Italia. Uno di questi è legato al segmento delle imprese, le tantissime aziende – grandi, medie e piccole – che nel nostro Paese svolgono un ruolo centrale nella transizione ecologica. E non soltanto perché investono nelle energie rinnovabili, ma anche perché favoriscono il bike to work per i dipendenti, adeguando gli spazi interni con spogliatoi e docce, aree parcheggio sicure, angoli per la manutenzione ordinaria del mezzo ma anche favorendo la ciclabilità nel territorio. FIAB ad alcune di queste ha già consegnato la Certificazione Aziende Bike Friendly (qui il link).
La Certificazione Azienda Bike Friendly (CFEITA) riconosce in via ufficiale in Italia le aziende che si contraddistinguono per aver realizzato al proprio interno un ambiente di lavoro che promuove e sostiene l’utilizzo della bicicletta. Ideata da un Consorzio di 16 partners europei, la Certificazione consente alle aziende di misurarsi con l’unico standard europeo volontario per le sedi lavorative. Il protocollo fornisce un pacchetto di misure ampio e flessibile che spazia in sei ambiti di azione per aiutare le imprese a migliorare e promuovere la ciclabilità e diventare bike friendly.

Un network in crescita
SACBO – Società per l’Aeroporto Civile di Bergamo Orio al Serio è la prima realtà che ha richiesto e ricevuto la Certificazione Bike Friendly, seguita di recente dalla sede centrale di Poste Italiane. Da sottolineare che è in arrivo anche quella per Aeroporti di Bologna. Per ottenere la Certificazione di Azienda Bike friendly, devono essere soddisfatti due criteri indispensabili: la nomina di un mobility manager aziendale e la presenza di un parcheggio per biciclette adeguato per i dipendenti.
Il fatto che aeroporti stiano investendo su questo tipo di mobilità va nella giusta direzione, suggerendo anche alla politica quanto sia importante che tutti facciano la propria parte. Se anche le imprese spingono per la transizione bike friendly questo va a rafforzare il lavoro di advocacy che FIAB svolge da sempre all’interno dell’istituzioni, dal locale al nazionale ed europeo. Per quanto riguarda Poste Italiane un numero basta per far capire la voglia di cambiamento in Italia, ovvero quello delle tessere messe a disposizione per tutta la popolazione lavorativa, che è passato da 100 a 300.
Certificazione Azienda Bike Friendly: come si richiede
Il processo per richiedere la Certificazione Azienda Bike Friendly si svolge in tre fasi: con la registrazione online si effettua una autovalutazione on line; se richiesto dall’azienda seguirà un Audit nella sede aziendale per la verifica dei requisiti dichiarati, che devono essere attivi da almeno tre mesi; al termine dell’Audit viene assegnata la Certificazione di Azienda Bike Friendly in relazione al livello verificato che sarà valida per 3 anni.
Altro che greenwashing!
A questo link sono disponibili le FAQ per chi intendesse approfondire le opportunità che FIAB offre alle imprese. Oltre a venire incontro alle esigenze delle persone che sempre più spesso pedalano per andare al lavoro, questa opportunità vale anche per le aziende, che possono concretamente distinguersi rispetto a chi fa semplicemente greenwashing. La Certificazione Bike Friendly può essere infatti inserita nel Bilancio Sociale perché esplicita principi di equità e sostenibilità.