La ciclovia AIDA è in crowdfunding con il sostenitore Giovanni Storti

La ciclovia AIDA è in crowdfunding con il sostenitore Giovanni Storti

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L’AIDA, la ciclovia Alta Italia Da Attraversare, è in crowdfunding sulla piattaforma Eppela, dove FIAB punta a raccogliere fino a 30mila euro in 40 giorni. E ha anche un testimonial d’eccezione: il comico milanese Giovanni Storti. I fondi calcolati da FIAB sono necessari per segnalare l’intero tracciato – 900 km da Susa fino a Trieste – con adesivi resistenti all’acqua. È uno dei primi casi in Italia in cui un’infrastruttura fondamentale per il cicloturismo e la mobilità ciclistica urbana viene sostenuta attraverso una campagna dal basso. «Se dovessimo raccogliere l’intera somma – spiega Michele Cremonesi, tra i coordinatori del progetto AIDA – potremo appiccicare un segnavia ogni cento metri».

In tutto sono circa 8mila gli adesivi che FIAB si impegna a realizzare e mettere lungo tutto l’itinerario, già testato dalla Federazione durante la Bicistaffetta 2018. La ciclovia in questione è stata già inserita nella rete Bicitalia e dunque è riconosciuta dal Ministero dei Trasporti: l’itinerario collega tante città del nord Italia come Torino, Vercelli, Milano, Brescia, Verona, Venezia, Udine e Trieste. «Qualunque sarà il risultato della raccolta fondi su Eppela – precisa Cremonesi – noi partiremo comunque e stiamo già pensando di replicare il crowdfunding con una seconda campagna nel 2020».

L’idea di aprire una raccolta fondi su una piattaforma come Eppela è stata ripresa dall’esperienza della Francigena by bike, il percorso dei pellegrini in versione bike friendly, che ha raccolto quasi 13mila euro sulla stessa piattaforma. Segno che, per sostenere opere simili, la via della raccolta fondi – anche con piccole donazioni – può essere una strada praticabile. La Conferenza dei Presidente FIAB a Ravenna sarà un’occasione importante per valutrun bilancio parziale e capire come e dove replicare simili pratiche.

Il tracciato che FIAB ha realizzato per l’AIDA è già percorribile al 50% e tocca alcune delle più importanti città d’arte del nord Italia, oltre che a diversi siti UNESCO. Ma nelle intenzioni della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta questa ciclovia non servirà soltanto alla platea di cicloturisti italiani e stranieri. Una infrastruttura simile è una risorsa anche per il bike to work e i pendolari in bicicletta.