Milano ricorda Luigi Riccardi dedicandogli la ciclovia della Martesana
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Come preannunciato il 13 dicembre 2014 a Milano sulla Ciclovia della Martesana è stata scoperta la targa dedicata a Luigi Riccardi, Fondatore di Fiab-Ciclobby a Milano e poi presidente della Federazione Amici della Bicicletta.

 

La targa riporta la frase “Ha pedalato per tutti”.

 

Alla cerimonia erano presenti l’assessore all’Ambiente Pierfrancesco Maran, il Presidente di Fiab Ciclobby Eugenio Galli, Rosanna Turri in Riccardi e la presidente Fiab Giulietta Pagliaccio, oltre a numerosi amici, rappresentanti di associazioni, del Comune di Milano, dirigenti della FIAB (si veda articolo sull’evento nel sito di Fiab-Ciclobby).

 

Segue l’intervento di Eugenio Galli alla cerimonia.

 

 

Gigi Riccardi fu plurimo fondatore di associazioni: non solo Ciclobby, che costituì insieme ad un gruppo di amici come Augusto Castagna, Pippo Torri ed altri, ma anche CamminaMilano, l’associazione a tutela dei diritti dei pedoni (quando tuttora si assiste a un periodico infiammarsi di polemiche, reali o presunte, fra pedoni e ciclisti, anelli deboli della catena della mobilità). E d’altronde ancora a lui va riconosciuto il merito di avere pensato a una “confederazione della mobilità sostenibile” per dare maggior forza alla voce di ciclisti, pedoni e utenti dei trasporti pubblici.

 

Ebbene, tutto prendeva inizio trenta anni fa, quando Gigi, con una lungimiranza che molti allora non capivano e in qualche caso ridicolizzavano (quante volte anche durante gli incontri in Comune si assisteva a bonarie quanto ottuse pacche sulle spalle da parte di assessori e consiglieri dei diversi schieramenti: “se volete pedalare, andate a vivere in campagna!”), aveva saputo porre all’attenzione temi che sono oggi di grande attualità. Temi che hanno a che fare con la qualità della vita, la ricchezza delle relazioni, la possibilità di svolgere la vita secondo ritmi sostenibili, l’importanza della mobilitazione, della partecipazione, dell’impegno civico.

 

C’è una diffusa metafora secondo cui “O si è ponti, o si è muri”: ecco, io ho sempre pensato a Gigi come a un ponte, come a un promotore di relazioni, di apertura al dialogo, di ascolto. Un tessitore, con “pazienza e tenacia” come lui diceva.

 

Mai autoreferenziale, Luigi Riccardi era uomo di pensiero che amava l’azione, perché parlare è facile, mentre è assai più difficile testimoniare.

E aveva chiaro il ruolo fondamentale della “educazione”, cioè, etimologicamente, della capacità di tirare fuori ciò che si ha dentro, attraverso l’esempio: da qui nacquero i molti viaggi-studio da lui voluti, realizzati e promossi per andare a vedere di persona, insieme a tecnici, amministratori pubblici, dirigenti delle associazioni, in che modo si stava sviluppando la mobilità sostenibile in alcune realtà straniere d’avanguardia, come Monaco, Strasburgo, Lione per agevolare confronti e ispirazioni… pur nella consapevolezza che, come diceva spesso, “si può portare il cavallo alla fonte, ma non si può costringerlo a bere”.

Ma anche nella nostra città, attraverso i “direttivi itineranti” da lui stesso inventati, grazie a una ineguagliabile conoscenza del territorio, ci aveva condotto a vedere con attenzione i dettagli delle realizzazioni (ad esempio , la famosa “unica pista ciclabile di Milano”, da viale Caprilli sino al parco Lambro, di cui i più conoscevano solo singoli spezzoni, ma senza una visione di insieme), formando così anche la nostra conoscenza e la capacità di essere a nostra volta osservatori attenti dell’esistente.

 

La generosità, la passione, la competenza, lo spessore culturale, il trascinante entusiasmo di Luigi Riccardi sono stati per molti di noi uno stimolo fondamentale sia nell’essergli accanto, sia per proseguire ciò che lui aveva intrapreso. Per me certamente, visto che senza di lui io non sarei stato qui.

 

Oggi siamo lieti di poter festeggiare insieme alle istituzioni e ai cittadini la dedica che come Fiab Ciclobby avevamo proposto non solo per la nostra personale gratitudine nei confronti di Gigi, padre e maestro, che ha speso il proprio impegno già in anni lontani, creando il presupposto di quanto oggi esiste e può essere continuato da altri, ma soprattutto per l’importanza che dobbiamo tutti riconoscere all’impegno civico e al valore della memoria che soli possono rendere migliori la nostra società, le nostre comunità e le nostre città.

 

E’ bello ed è giusto che Milano, la sua città natale, abbia deciso di ricordarlo in questo luogo.

 

Eugenio Galli