Una risoluzione approvata dal Parlamento Europeo con 615 voti favorevoli (24 contrari e 48 astensioni) chiede alla Commissione Europea di elaborare una raccomandazione per l’introduzione di limiti di velocità a 30 km/h nelle zone residenziali e in quelle con un numero elevato di ciclisti e di pedoni. È quanto si legge sul sito ufficiale dell’Europarlamento, dove emergono tutta una serie di misure richieste dai deputati basate sui numeri drammatici dell’emergenza stradale: ogni anno quasi 23mila vittime nel traffico. Il dibattito continua dunque e gli esempi di grandi e piccole città che estendono zone 30 aumentano. A Berlino, ad esempio, è in corso una petizione per introdurre la zona car free più grande al mondo, mentre Parigi e Bruxelles dettano il ritmo del cambiamento lento e bike friendly.
La sicurezza stradale in Europa
Come si legge sul portale dell’Europarlamento il paese dove c’è maggiore sicurezza soprattutto per gli utenti attivi della strada (pedoni e ciclisti) è la Svezia (18 morti per milione di abitanti) mentre in Romania è stato registrato il più alto tasso di mortalità nel 2020 (85 per milione). Per quanto riguarda l’Italia c’è stato un calo del 42% dei decessi dal 2010 al 2020 e lo scorso anno il dato era di 40 morti per milione di abitante (a fronte di una media UE di 42). La Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta ribadisce in ogni occasione quanto sia urgente attuare quella rivoluzione bici non più procrastinabile.
Tornando alla importante risoluzione approvata dal Parlamento Europeo citiamo le parole della relatrice Elena Kountoura: «Per troppo tempo gli europei hanno dovuto vivere con un numero inaccettabile di morti sulle nostre strade. È realistico puntare a dimezzare le morti sulle strade entro il 2030, se l’UE e gli Stati membri si impegnano a migliorare la sicurezza stradale, insieme a una forte volontà politica e a finanziamenti sufficienti. Sappiamo già cosa uccide sulle strade, perciò chiediamo alla Commissione e ai governi di applicare misure specifiche salvavita per sostenere questi sforzi come limiti di velocità più bassi, in particolare creando un limite predefinito di 30 km/h per le città, un passaggio più rapido verso altre forme di trasporto e una nuova Agenzia europea per il trasporto stradale».
Oltre alla questione velocità massima da ridurre nei centri urbani (e non solo), la sicurezza stradale richiede interventi molteplici per trasformare le città. I deputati, infatti, hanno chiesto alla Commissione “di considerare l’incorporazione di una modalità di guida sicura nei dispositivi mobili ed elettronici dei conducenti, al fine di ridurre le distrazioni durante la guida”. Se ne parla da tempo: smartphone e vari device dovrebbe infatti essere inutilizzabili mentre si guida.
La posizione FIAB
Il presidente FIAB, Alessandro Tursi, ha dichiarato: «Sappiamo da tempo che il limite di velocità è una condizione fondamentale per creare una condivisione sicura della strada con ciclisti e pedoni. I tempi sono maturi: in ComuniCiclabili diamo punteggi valutando l’estensione e la qualità delle zone 30. Bisogna passare a una legislazione che renda le zone 30 la regola e non più l’eccezione in città».