Gli universitari accanto a Greta: dalla Francia un nuovo movimento europeo

Gli universitari accanto a Greta: dalla Francia un nuovo movimento europeo

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Non ci sono soltanto Greta e i milioni di giovanissimi che manifestano per difendere il clima in tutto il mondo. FIAB vi segnala un movimento universitario green, nato in Francia da un gruppo di universitari, che ha prodotto lo Student Ecological Manifesto per una svolta verde e sostenibile nell’economia, nell’industria e nella politica. Tutti possono sottoscriverlo online per far crescere ancora di più quest’onda green che vuole dare il suo contributo al dibattito pubblico.

Lo Student Ecological Manifesto è stato prodotto da giovani di università francesi come AgroParisTech, CentraleSupélec, Ecole Polytechnique, HEC Paris, e ENS Ulm. «Vogliamo mostrarvi che, da studenti, siamo preoccupati per i disastri ambientali che le nostre società stanno affrontando», si legge sul sito ufficiale. L’allarme lanciato dagli universitari, condiviso da FIAB e da tante altre realtà ambientaliste in tutto il mondo, è che nonostante le evidenze scientifiche politici e governi ancora non si sono resi conto del disastro ambientale in corso.

Gli incendi estivi in Siberia e in Amazzonia hanno scosso sì l’opinione pubblica. Il presidente brasiliano Bolsonaro ha addirittura attaccato le ONG ambientaliste che a suo dire (e soprattutto senza prove) sarebbero le responsabili di questa distruzione dopo che il suo governo aveva tagliato i finanziamenti per le loro campagne green e attente alla sostenibilità. Ma tutto questo ancora non basta per vedere realizzata quella svolta ormai urgente: servono consapevolezza e abitudini individuali meno impattati sull’ambiente, e serve un cambio di stile di vita che ognuno di noi può e deve mettere in campo. Magari cominciando con la Settimana Europea della Mobilità.

Tra i dati scientifici citati dal Manifesto – con tanto di bibliografia – colpisce ad esempio che entro il 2050 qualcosa come 250 milioni di persone saranno costrette a migrare per colpa di eventi climatici estremi. Purtroppo, si legge ancora nel documento online, finora i risultati ottenuti a livello globale non hanno esaurito gli impegni presi da 195 Paesi che hanno sottoscritto gli Accordi di Parigi nel 2015.

Le giovani generazioni, e quindi anche le prossime classi dirigenti, ci stanno chiamando per avvertirci. Non voltiamoci dall’altra parte.