Fino alle recenti alluvioni che hanno colpito anche il Veneto, era una delle ciclabili più belle del Nord Italia, inserita nel percorso che collega Venezia a Monaco. Ma la pista di Soverzene, collegamento lungo Piave con l’altro comune del Bellunese Soccher, è da diverse settimane inutilizzabile per via di alcuni tratti pericolanti. Anche con il sostegno e le competenze di Fiab si sta già lavorando perché le cose tornino come prima. L’amministrazione ha subito messo a disposizione 20mila euro, risorse apprezzate dalle Federazione Italia Amici della Bicicletta che nei giorni scorsi ha fatto un sopralluogo con il sindaco Gianni Burigo. A un anno dalla sua inaugurazione, la ciclabile di Soverzene era ormai diventata un punto di riferimento per i residenti e non solo.
«È bello vedere un’amministrazione così attenta alla mobilità ciclistica e al cicloturismo. E il fatto che i lavori siano sul punto di partire sottolinea quanto il cicloturismo sia una risorsa per paesi e cittadini». Così ha detto al Corriere delle Alpi, il giorno del sopralluogo sulla ciclabile di Soverzene, Pierluigi Trevisan, presidente di Fiab Belluno. Stando a quanto riportato dalla stessa testata, la pista in questione fa parte di una ciclovia, la già citata Venezia-Monaco, che è tra le più conosciute al mondo e pubblicizzate sui social. Come ha detto il vicesindaco di Soverzene Dario Vallata «il turismo in bicicletta valorizza centri piccoli come il nostro», a conferma dei benefici garantiti dai giusti investimenti sulla mobilità ciclistica.
«Il territorio di Soverzene, noto fino a otto anni fa solo per la sua centrale Enel, era sbocciato grazie anche a questa ciclabile». A intervenire sui danneggiamenti nel Bellunese dovuti al maltempo è anche Corrado Marastoni, Presidente di Fiab Verona, altra città colpita dalle alluvioni di quest’autunno. «Prima di essere inserita nella Monaco-Venezia, la pista di Soverzene era già nel nostro itinerario regionale I-4 Dolomiti-Venezia. Meno male che la volontà politica è quella di riaprirla il più in fretta possibile». Marastoni rende conto poi della situazione sull’Adige, dove non sono pochi i territori che guardano al cicloturismo. «Ad esempio il Comune di Dolcè, 30 km sopra Verona, dove di recente abbiamo premiato come “Amico della bicicletta” il sindaco Massimiliano Adamoli per il suo impegno nella promozione delle mobilità ciclistica».
Impegno apprezzato soprattutto come reazione politica immediata a seguito dei danni dovuti al maltempo che hanno colpito anche il Veronese. «Dopo alcuni giorni di chiusura per ragioni di sicurezza abbiamo riaperto la Cicladige», ha detto alla stampa il primo cittadino di Dolcè. Si attendono ora i lavori di ripristino totale lungo una pista lunga quasi 30 km tra il fiume e i monti Lessini: sono 400 i metri di questo percorso colpiti dalla piena dell’Adige. La garanzia per Fiab è proprio la presenza di amministrazioni come queste: attente alla bicicletta e al cicloturismo come a settori su cui investire.