"Che spettacolo variopinto! Non ho mai visto tante bici! Ci sono persone di ogni età: c’è addirittura una bambina di 7-8 anni". Ci scrive l'argine del Po, testimone del passaggio del Cicloraduno Nazionale della FIAB. E ci scrive anche la mamma di Laura indiscussa protagonista del Cicloraduno nazionale FIAB del 2013.
Sul cicloraduno nazionale FIAB abbiamo già parlato a proposito della presenza del Ministro per l'Ambiente e sul Festival del Cicloturismo Culturale di Modena …. adesso la parola ai partecipanti …
19 Giugno 2013 h 14- Argine del Po appena fuori Piacenza- 32° C e 50° C sull’asfalto.
Voce dell’argine del Po: chi è questo matto che a quest’ora se ne va in giro rischiando l’insolazione? No, non è un solo matto, sono tanti matti, saranno circa 200! Visto che ormai la mia siesta è stata interrotta, cerchiamo di capirci qualcosa.
Ho capito! E’ il Cicloraduno della Fiab che quest’anno si tiene da Piacenza a Modena passando per Cremona, Parma e Reggio Emilia. Ecco chi erano quei ciclisti che ho visto passare diverse volte alcuni giorni fa! Erano di sicuro gli organizzatori che hanno controllato il percorso e scelto con cura le varie tappe e soprattutto le fontanelle e i punti di ristoro.
Che spettacolo variopinto! Non ho mai visto tante bici! Ci sono persone di ogni età: c’è addirittura una bambina di 7-8 anni ma…accidenti quanto pista! Brava e bravi i genitori che le hanno comunicato la passione per la bici. Bravo anche quel ragazzo ricciolino con la bandiera della Fiab e dell’Italia sulla bicicletta: avrà 11-12 anni ma è molto serio e responsabile tanto che vedo che aiuta gli organizzatori ad indicare il percorso agli incroci.
A giudicare dall’andatura, non è certo una corsa ma una passeggiata tra amici che sono contenti di pedalare tutti assieme tra i campi prima di arrivare nelle città d’arte. Ho capito dal loro accento che vengono da tutte le regioni d’Italia, perfino dalla Sicilia e dalla Sardegna, e che sono contenti di ritrovarsi al cicloraduno ogni anno. Quante cose hanno da raccontarsi! Quante storie! Quanti ricordi!
Se non fossi un argine costretto a stare fermo per sempre, vorrei trasformarmi in bicicletta e partecipare anch’io a questo stupendo incontro! Beate le bici che vedono tanti paesaggi, sentono tanti discorsi e sono sempre in movimento.
Ma non lamentiamoci troppo: godiamoci questo bel serpentone colorato, respiriamo la gioia dei ciclisti e pensiamo solo a questo bel momento che purtroppo non si ripeterà più per me. So che si dice “carpe diem” e allora “carpiamo il diem”.
D’altra parte nella vita ognuno ha il suo compito e il mio è sicuramente assai importante: quando il Po o gli altri fiumi straripano, chi salva i campi e tutte queste case? Io e non certo le biciclette! Però se potessi trasformarmi, magari solo ora, in una bella bicicletta accompagnerei questo lungo serpentone fino a Cremona, anzi fino a Modena così potrei partecipare anche alla cena di gala.
Ma mi accorgo che la metamorfosi non avviene e vedo che sta ormai per passare la bici che fa da scopa: allora addio, biciclette, correte libere su di me e su tutti i miei fratelli argini che vi accompagneranno volentieri nel vostro lungo cammino.
Sono passati proprio tutti, vedo solo la polvere in lontananza e non mi resta che tornare a fare la siesta. Però se fossi una bicicletta…
Giugno 2013 Biagio Cipolletta
E ci scrive anche Mamma Daniela, di FIAB-gliamicidellebici di Alessandria
Cara Laura,
ti guardo sorridere nella foto che ti ritrae insieme a Giulietta, mentre inaugurate il progetto “biciclette a fiumi”, e provo già nostalgia dei giorni di pedalate appena trascorsi, tra Piacenza e Modena, località davvero belle nonostante le ferite provocate dal terremoto.
Sai, il prossimo anno scolastico, in terza elementare, studierai le Regioni d’Italia ma tu, ne sono sicura, capirai di averle già incontrate, sedute sul sellino delle bici, attraverso gli sguardi allegri dei partecipanti al cicloraduno. Ricorderai i suoni degli accenti inconfondibili dei soci Fiab del Veneto, della Sardegna, della Lombardia, della Sicilia, della Liguria, del Lazio, della Toscana o del Friuli e sorriderai, rammentando gli incoraggiamenti, la pazienza e la disponibilità dello “staff” Fiab dell’Emilia – Romagna supportato dai due giovani fratelli, Michele e Alberto e da Mario, che vende i fiori a Dolo.
Pensa Laura, eravamo in duecentocinquanta, diversi per età, sesso, convinzioni, abilità e professione, ma sulle nostre biciclette tutti eravamo uguali, senza distinzioni.
Ecco perché “andare in bici è qualcosa di più che pedalare”, ecco perché l’articolo numero tre della Costituzione, quello che parla di pari dignità sociale, in questi quattro giorni di cicloraduno nazionale, è stato davvero vissuto da noi, popolo della Fiab.
Grazie a tutti.
Alcuni partecipanti al cicloraduno, in "borghese" poichè fotografati la sera prima della "cena di gala"