Il bonus mobilità potrà essere richiesto dal 3 novembre attraverso l’applicazione web dedicata come si legge sul sito del Ministero dell’Ambiente. L’incentivo da 500 euro è stato previsto dal Governo nel Decreto Rilancio come misura per sostenere la diffusione della mobilità ciclistica e, in generale, della micromobilità urbana. Si tratta della cifra massima a copertura del 60% del costo di una bicicletta tradizionale, di una ebike, di un monopattino elettrico, di altri mezzi green o di un servizio di mobilità condivisa. Al momento il bonus mobilità in questi termini è valido fino a fine anno.
Gli acquisti effettuati dal 4 maggio entro il 3 novembre saranno rimborsati tramite l’app, mentre da quel giorno in poi chi volesse usufruire del bonus mobilità dovrà pagare il 40% del prezzo del mezzo al negoziante, il quale otterrà poi un rimborso del restante 60% dallo Stato. Naturalmente questo discorso deve tener conto del fatto che la cifra massima rimborsabile è di 500 euro. In ogni caso, per accedere al portale è necessario inserire le credenziali SPID.
Bonus mobilità: chi può richiederlo
Si tratta di uno dei punti più delicati. Se da una parte è da sottolineare l’importanza di una misura che punta a diffondere buone pratiche, incentivando l’acquisto di mezzi green, dall’altra si è concretizzata una situazione che ha finito con il penalizzare i cittadini residenti in piccoli comuni, ovvero quelli che forse più di tutti hanno la necessità di un’alternativa concreta all’automobile.
Come si legge sul sito del Ministero dell’Ambiente, possono usufruire del bonus mobilità nel 2020 «i maggiorenni che hanno la residenza (e non il domicilio) nei capoluoghi di Regione (anche sotto i 50.000 abitanti), nei capoluoghi di Provincia (anche sotto i 50.000 abitanti), nei Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti e nei comuni delle Città metropolitane (anche al di sotto dei 50.000 abitanti)».
Come più volte ribadito da FIAB, il bonus mobilità è una delle misure, ma non certo quella decisiva per cambiare il volto delle città in ottica bike friendly. Occorrono le infrastrutture e i servizi adeguati per incentivare un cambio di mentalità. Di recente l’European Cyclists’ Federation si è espressa a favore di un Green New Deal europeo che metta in primo piano la bicicletta.