Partecipazione da record per l’edizione del 2024 di Velo-city che ha registrato oltre 1.600 iscritti provenienti da tutto il mondo, accolti all’interno dello splendido velodromo ‘t Kuipke di Gand, trasformato per l’occasione in una suggestiva sala conferenze abbinata ad un’area expo con stand di aziende, organizzazioni e destinazioni che si occupano di mobilità sostenibile. Dal 18 al 21 al giugno, grazie a una pluralità di voci, si è dato vita a un confronto stimolante su varie tematiche legate alla ciclabilità, con tavole rotonde, casi studio, ricerche, esempi di politiche virtuose con un susseguirsi di oltre 60 sessioni con più di 200 relatori.
Nell’articolo riprendiamo alcuni temi affrontati durante le conferenze, con l’intento di condividere spunti e riflessioni di questa ultima edizione di Velo-city.
Quando cambi la strada, cambi il mondo
La mobilità attiva ha il potere di abbattere le barriere e collegare le comunità, quando viene progettata e vissuta in modo inclusivo. Questo è il tema centrale dell’ultima edizione di Velo-city, intitolata “Connettere attraverso la ciclabilità”.
In apertura ha preso la parola Janette Sadik-Khan, ex commissaria ai trasporti di New York City, che ha condiviso la sua storia con un discorso d’impatto, in cui ha raccontato di come ha trasformato le strade della città, dalla pedonalizzazione di Broadway a Times Square alla costruzione di quasi 400 miglia di piste ciclabili. Il suo sguardo si è allungato verso altre capitali mondiali, come Parigi, Londra, Bogotà, dove alcuni sindaci hanno avuto il coraggio di “fare il primo passo” e mettere al primo posto gli individui: scelta premiata oggi dal numero crescente delle persone che pedalano.
“Siamo abituati a pensare alle infrastrutture per proteggere, non per connettere luoghi e persone” – afferma Sadik-Khan, suggerendo che le infrastrutture rappresentano invece l’opportunità di essere coinvolti nella città e che la gestione dello spazio pubblico è il problema da affrontare. Ha poi citato il fenomeno globale delle e-bike, affermando “No better future in better car, but in e-bike” (un futuro migliore non in auto migliori, ma in e-bike), per poi chiudere il discorso in maniera iconica: “quando cambi la strada, cambi il mondo”.
Non lasciare nessuno indietro: pianificazione inclusiva per costruire comunità
La bicicletta dev’essere un mezzo accessibile e sicuro per tutti, in particolare per i gruppi vulnerabili ed emarginati. “Dobbiamo considerare le persone che sono più vulnerabili a causa del cambiamento climatico, di cui sono meno responsabili”, ha affermato Johannes Heidner, sviluppatore di prodotti presso DB InfraGO. Creare città in cui la bicicletta sia accessibile e inclusiva consente ai gruppi emarginati di sentirsi più connessi a livello di quartiere e garantisce che “nessuno venga lasciato indietro”.
Molti relatori e relatrici hanno portato esempi di attività intraprese con le comunità sottorappresentate. Ilari Heiska, ingegnera del traffico per l’amministrazione di Helsinki, racconta di come le nuove “autostrade ciclabili” stiano collegando aree prima piuttosto isolate, mentre José Besselink, urbanista per la città di Rotterdam, mostra come le loro “banche di biciclette di seconda mano” consentano ai gruppi a basso reddito di continuare a pedalare.
Come combinare modalità di trasporto differenti per città sostenibili
In questa edizione di Velo-city si è discusso a lungo sul ruolo delle auto nell’occupazione degli spazi pubblici – in particolare dei parcheggi – e delle strategie vincenti da adottare per cambiare le abitudini delle persone, per portarle a scegliere gli spostamenti a piedi, in bici, in sharing o con mezzi pubblici.
Chiaramente la ricetta magica non esiste ma di sicuro il cambiamento graduale favorisce il consenso della popolazione. Sul tema si sono confrontate le città di Bologna (protagonista italiana in questa edizione di Velo-city e vincitrice del Premio per la sicurezza stradale), Vienna, Bruxelles, Amsterdam, Parigi. Rimane fondamentale progettare un sistema di mobilità urbana integrato, sia digitale che fisico, per offrire ai cittadini la possibilità di fare scelte di mobilità sostenibile. Come ricorda Simona Larghetti, consigliera metropolitana del Come di Bologna delegata alla mobilità ciclista: “Non sei solo un ciclista, un pedone o un automobilista, ma puoi essere tutte queste cose”.
Più parcheggi per bici e di qualità migliore
“Ogni viaggio in bicicletta inizia e finisce in un edificio”, ha affermato Michael Koucky, CEO di Koucky & Partners, evidenziando il ruolo delle società immobiliari nella promozione della bicicletta, in una sessione dedicata al tema dei parcheggi.
Ceri Woolsgrove, Senior Policy Officer presso ECF, ha spiegato come gli sforzi di ECF abbiano trasformato le dichiarazioni non obbligatorie a livello UE in standard minimi nella nuova direttiva sulle prestazioni energetiche degli edifici. Oltre alla quantità, anche la qualità dei parcheggi per biciclette è fondamentale: dover passare attraverso più porte o spingere una cargo su una rampa, sono elementi che possono scoraggiarne l’uso quotidiano.
Aziende attente alla ciclabilità: fare la differenza nei luoghi di lavoro
Grazie alla certificazione Cycle-Friendly Employer – in Italia rilasciata da FIAB – oltre 800 aziende di 15 paesi stanno trasformando i luoghi di lavoro in ambienti bike-friendly per più di 700.000 dipendenti. L’iniziativa portata avanti da ECF, European Cyclists’ Federation, sottolinea il ruolo chiave delle imprese che possono per esempio raccogliere dati utili per migliorare le infrastrutture ciclistiche nelle città, oltre che incentivare la mobilità attiva grazie a piccole azioni che possono avere un grande impatto sulle persone.
In questo percorso, il conseguimento della certificazione Gold da parte dell’Agenzia esecutiva europea per la salute e il digitale (HaDEA) segnala un crescente riconoscimento dell’iniziativa di ECF che raggiunge quindi i massimi livelli.
La Dichiarazione Europea sulla ciclabilità a Velo-city
“Vive le Vélo!” (Viva la bicicletta!) è così che Georges Gilkinet, vice primo ministro del Belgio, si è rivolto alla platea di Velo-city. Giliknet ha ripercorso la “strada accidentata” che insieme ECF, CIE – Cycling Industries Europe e molti altri, ha portato dopo quattro anni di impegno alla Dichiarazione europea sulla ciclabilità, la primissima politica a livello europeo in questo ambito.
Accanto a lui Magda Kopczyńska, direttrice generale della Mobilità e dei trasporti della Commissione europea ,che manifesta il suo impegno in questa direzione. Infatti, come viene ricordato, con il giusto sostegno politico, si ha la possibilità di creare oltre 2 milioni di posti di lavoro nel settore della mobilità attiva. Kevin Mayne, CEO di Cycling Industries Europe, ha sottolineato che “l’85% dei posti di lavoro saranno locali”, il che significa che ci saranno opportunità per tutti i comuni, anche piccoli.
3000 persone alla Bike Parade di Velo-city
Anche quest’anno la bike parade è stata una grande festa tra le vie della splendida Gand. 3000 persone, tra cittadini e partecipanti di Velo-city, hanno pedalato lungo le piste ciclabili e i ponti più panoramici della città accompagnati dal sole (uno dei rari momenti!). Una parata musicale con tante piccole performance dislocate lungo il tragitto: una banda di tamburi suonati da donne, postazioni con dj e musica elettronica, band con vari generi musicali. Così per una decina di chilometri, fino a raggiungere la piazza Vrijdagmarkt dove l’intrattenimento è proseguito con musica dal vivo e birre confezionate ad hoc per Velo-city.
Per sistemare le biciclette sono stati forniti la bellezza di 1.900 parcheggi temporanei, una sfida raccolta dall’Ambasciata della bicicletta di Gand, che oltre ad animare la pedalata, ha contribuito all’organizzazione dell’intero evento.
Velo-city, prossimi appuntamenti a Danzica e a Rimini nel 2026
Appuntamento in Polonia con la prossima edizione di Velo-city che si terrà nel 2025 a Danzica, mentre non vediamo l’ora di accogliere il summit mondiale della ciclabilità a Rimini nel 2026, dal 16 al 19 giugno. FIAB infatti festeggia un grande risultato che ha contribuito a realizzare, ovvero il ritorno in Italia dopo 35 anni di Velo-city, di cui avrà il ruolo di Programme Director.
Per illustrare le politiche intraprese dal Comune di Rimini è salita sul palco Roberta Frisoni, assessora all’urbanistica e ai trasporti, che è intervenuta sul tema della gestione del traffico dialogando con portavoce delle amministrazioni di Singapore, Danzica, Gand, Copenaghen.